Detrazioni edilizie, il Mase prepara la riforma che le riorganizza

 

Kindel MediaSuperare le attuali frammentazioni per poter avere un quadro organico e certo nell'ottica della decarbonizzazione energetica. La viceministra del Mase, on. Vannia Gava, rispondendo all'interrogazione in Commissione Attività produttive del deputato di Azione Fabrizio Benzoni, ha annunciato una riforma delle detrazioni per gli immobili in chiave di efficentamento energetico. Tra i punti più attesi: la durata almeno decennale degli incentivi per le prime case e gli edifici con classe energetica bassa e la rimodulazione generale dei benefici in base alle performance energetiche raggiunte. Il tutto in linea con gli impegni assunti in Europa attraverso il Pniec.

Ecco cosa prevede il Pniec per i bonus edilizi

È negli uffici del Mase che la giungla delle detrazioni edilizie sta trovando una cornice e una visione organica. Lo ha annunciato la viceministra Vannia Gava alla Camera dei Deputati rispondendo a un'interrogazione in X Commissione Attività Produttive. Si sta lavorando infatti a una riforma del settore con l'obiettivo di dare esecuzione al Pniec (Piano nazionale integrato energia e clima) così come inviato in Europa.

Riforma dei bonus edilizi anche per combattere la povertà energetica

Riforma necessaria vista la frammentazione del quadro che non offre certezze operative e fiscali agli operatori, che siano cittadini, imprese o imprenditori. «La riforma -  ha spiegato la Gava - intende introdurre una rimodulazione dei benefici in funzione delle performance generali raggiunte dall’edificio. Più in particolare si articola seguendo i seguenti criteri: durata almeno decennale degli incentivi per rispondere agli obiettivi previsti per il settore residenziale rivolti in prevalenza alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva Epbd, quindi le prime case e le unità immobiliari con classe energetica bassa, escludendo le categorie catastali di lusso e le tecnologie non più ammissibili. Benefici ridotti per gli interventi singoli, benefici crescenti in funzione delle performance energetica; tetto di spesa annua complessivo e costi massimi specifici omnicomprensivi per gli interventi».

Un quadro generale per dare certezza a cittadini e imprese

Tanta carne al fuoco, quindi. Interpellati, gli uffici del Mase sono abbottonatissimi, ma da fonti interne trapela che le dichiarazioni della viceministra hanno rivelato più di quanto sia stato già messo per iscritto. In ogni caso, come ha replicato il deputato Fabrizio Benzoni, proponente dell'interrogazione in Commissione, da «un lato la risposta risulta chiara per ciò che attiene gli obiettivi da realizzare sulla modulazione degli incentivi, dall’altro lato, è più incerta circa la modulabilità anche in relazione al tipo di intervento». Benzoni sottolinea che «il provvedimento è atteso con ansia, volto com’è a rispondere all’esigenza di predisporre una normativa efficiente ed efficace su un tema che permetterebbe, da un lato, di raggiungere gli obiettivi fissati a livello europeo e, dall’altro, di realizzare un efficientamento energetico degli edifici del nostro Paese».

La priorità della riforma sarà sostenere lo sforzo dell'efficientamento energetico per gli immobili con classe più bassa, in caso di povertà energetica e con priorità alle prime case:  «Si vuole evitare - dicono dal Mase - di aiutare l'efficientamento energetico di case di lusso, e di pagare le ristrutturazioni di appartamenti messi a reddito per affitti brevi».  

Menzione a parte per gli esercizi commerciali e industriali: per loro restano gli incentivi e gli strumenti fiscali già esistenti. «Le imprese possono ricorrere altresì al Conto termico, ai Certificati bianchi, al Fondo nazionale per l’efficienza energetica e al piano Transizione 5.0. In ogni caso sono previsti strumenti finanziari di supporto da affiancare, come ad esempio finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica, anche tramite l’individuazione di sinergie con la riforma del Fondo nazionale efficienza energetica».

Per approfondire: Il quadro completo sulle scadenze di fine anno per i bonus edilizi

Qui il testo della risposta della viceministra Vannia Gava

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