Bandi FP7 2013: oltre 8 miliardi di euro e 52 inviti. Direzione Horizon 2020

 

Provette - foto di DottkimIn arrivo 8,1 miliardi di euro per la ricerca. Ha un budget importante l'ultimo bando annuale della Commissione europea a valere sul Settimo programma quadro. 52 inviti a presentare proposte, che saranno pubblicati dal 10 luglio, cui si aggiungeranno i bandi relativi ad Agenda digitale e Ict, la cui pubblicazione è prevista per ottobre. Da Roma a Bruxelles, una giornata dedicata alle possibilità offerte dall'Europa in vista di Horizon 2020, il programma quadro dedicato a ricerca e innovazione che prenderà avvio dal 2014.

Bandi 2013

E' più ricco dei suoi predecessori, anche perché cade nell'ultimo anno del programma settennale. Con 8,1 miliardi di euro, il pacchetto di bandi che l'Unione europea dedica alla ricerca, rappresenta un segnale forte: se non si investe nei cervelli non si va avanti. E le 52 call for proposals che verranno pubblicate a partire dal 10 luglio danno un'indicazione chiara.

A Roma – presso la rappresentanza della Commissione europea – è stato Renzo Tomellini, della direzione generale Ricerca e innovazione dell'Esecutivo Ue a indicare le caratteristiche principali di questi bandi. Innanzitutto gli obiettivi: “Sostenere i migliori ricercatori, attirare le piccole e medie imprese e favorire la transizione verso Horizon 2020”.

Fra le sfide principali dei bandi 2013:

  • Oceani per il futuro;
  • Acqua;
  • Materie prime;
  • Smart Cities;
  • Energia sicura, pulita e sostenibile;
  • Migliorare la resa dei Servizi pubblici;
  • Ricerca sul cervello;
  • Resistenza anti-microbica;
  • Efficienza delle risorse bio.

Ma l'attenzione per le pmi è forse l'elemento che maggiormente contraddistingue quest'ultima tranche di aiuti: proprio alle imprese di dimensioni ridotte, infatti, è dedicato un pacchetto di 1,2 miliardi di euro, cui si aggiunge l'apertura di uno sportello per i prestiti agevolati, pensato per avvicinare le pmi ai settori legati alla ricerca e all'innovazione e, più in generale, per attirare investimenti.

Fra le novità introdotte dai bandi 2013, una serie di riconoscimenti – dal premio per le donne inventrici a quello per l'innovazione nella pubblica amministrazione –, la creazione di cattedre dello Spazio europeo della ricerca, per attirare eccellenze nelle regioni Ue con bassi livelli di partecipazione ai programmi comunitari del settore. Un primo invito per un valore di 12 milioni di euro selezionerà un totale di cinque Cattedre che saranno ospitate da università o altre istituzioni di ricerca

E ancora, priorità all'innovazione, per favorire il passaggio verso Horizon: in particolare l'innovazione industriale riceverà un sostegno tramite attività vicine al mercato quali pilotaggio, dimostrazioni, standardizzazione e trasferimento tecnologico. Altri 2,7 miliardi di euro serviranno poi a consolidare il ruolo dell'Europa quale destinazione mondiale dei ricercatori, attraverso borse individuali a valere sul Consiglio europeo della ricerca (1,75 miliardi di euro) e sulle azioni Marie Curie (963 milioni di euro) per la formazione alla ricerca e la mobilità dei ricercatori.

Alle call che saranno lanciate il 10 luglio - le prime scadenze sono previste per il mese di settembre - cui si aggiungono i bandi relativi all'Agenda digitale e all'Ict, che partiranno da ottobre.

Gli 8 miliardi stanziati per il 2013 dovrebbero riuscire a mobilitare un importo addizionale di 6 miliardi di investimenti pubblici e privati nella ricerca, e - in base alle stime - di accrescere i livelli occupazionali di 210.000 unità nel breve termine.

Le call aperte

  • Salute: 2 call;
  • Cibo, agricoltura, pesca e biotecnologia: 3 call;
  • Ict: 8 call;
  • Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie della produzione: 11 call;
  • Energia: 6 call;
  • Ambiente (incluso cambiamento climatico): 6 call;
  • Trasporti (incluso aeronautica): 8 call aperte;
  • Scienze umane e socio-economiche: 3 call;
  • Sicurezza: 1 call;
  • Iniziative tecnologiche congiunte: 3 call.

L'Europa e l'Italia

La ricerca è un investimento, non una spesa. L'Italia sembra averlo capito solo da poco e cerca ora di recuperare terreno rispetto agli anni scorsi; malgrado gli alti livelli di partecipazione, i progetti italiani registrano uno scarso tasso di successo. Una rotta da invertire partendo da un' “azione di sistema”, come ha spiegato Raffaele Liberali, capo dipartimento del Miur: “l'Italia è uno dei pochi paesi, se non l'unico, a presentarsi a Bruxelles in ordine sparso”. È necessaria dunque maggiore “coesione fra mondo industriale, universitario, ricerca e istituzioni”.

L'obiettivo? I fondi europei. Con la spending review che promette di tagliare i fondi destinati alla ricerca, il paese non può perdere anche l'occasione di accaparrarsi i fondi provenienti da Bruxelles. “Abbiamo bisogno di dare vita a un sistema Italia per presentarci preparati in Europa in vista di Horizon 2020”, ha concluso Liberali.

Il Miur sembra aver iniziato a muovere i primi passi verso l'Orizzonte. Così almeno il ministro Francesco Profumo, intervenendo in videoconferenza da Bruxelles, ha descritto i bandi finora pubblicati dal Miur – da quelli relativi alle smart cities ai bandi cluster. “Negli ultimi mesi ci siamo allenati, ora inizia la partita”, ha dichiarato il ministro.

Partita che alcuni italiani hanno già iniziato a giocare. Nel corso della giornata di presentazione dei bandi del Settimo programma quadro, sono state presentate cinque best practices, veri esempi dell'eccellenza della ricerca italiana: da una ricercatrice, Irene Ricci dell'università di Camerino, ai progetti EuroHyp-1 dell'università La Sapienza di Roma, Forbioplast, presentato da Patrizia Cinelli dell'università di Pisa, dal progetto Core Organic del minsitero delle Politiche agricole a Plasticise, realizzato da Cnr e università di Firenze.

Parte dai numeri Profumo, da quelli negativi: a fronte di un investimento del 14%, l'Italia riporta a casa solo il 7% dei fondi comunitari. “Ci aspettiamo risultati migliori rispetto alle call precedenti”. E, per indicare la strada, adotta le parole della commissaria Ue per la Ricerca, l'innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn: "Il sapere è la moneta dell'economia globale. Se l'Europa vuole continuare a competere nel ventunesimo secolo dobbiamo sostenere la ricerca e l'innovazione che genereranno crescita e posti di lavoro ora e in futuro".

Links

Call for proposals 2013 - Settimo programma quadro

Bandi 2013

Irene Ricci

EuroHyp-1

Forbioplast

Core Organic

Plasticise

Per continuare a leggere gli articoli inserisci la tua...
o

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.