Tutto ciò che c’è da sapere sui bonus per la ricostruzione post-sisma. La guida del Fisco
A distanza di due anni dall’ultima edizione, il Fisco e il Commissario al sisma pubblicano la nuova guida sugli incentivi per la ricostruzione che, oltre a spiegare la cumulabilità tra il contributo alla ricostruzione e il superbonus, riporta le domande più frequenti dei cittadini e una serie di definizioni utili per orientarsi nella giungla normativa.
Rapporto Sud 2023: il valore delle utility nel Mezzogiorno e l'effetto PNRR
2,1% del PIL del Mezzogiorno: tanto valgono le utility al Sud. E grazie ai 6,7 miliardi di euro destinati alle regioni del Mezzogiorno per un selezionato spettro di linee di intervento che riguardano i settori idrico, ambientale ed energetico saranno attivati 10,8 miliardi di euro di produzione nazionale e 33mila nuovi posti di lavoro.
Investimenti rete idrica: invertire rotta o crisi strutturale
Investimenti rete idrica: invertire la rotta o crisi strutturale
Ogni anno in Italia vengono sprecati 3,4 miliardi di metri cubi di acqua potabile a causa delle perdite nella rete idrica. Eppure gli investimenti restano ampiamente al di sotto della media europea, a fronte di un cambiamento climatico che nei prossimi anni potrebbe portare ad una riduzione strutturale della disponibilità di acqua nel nostro Paese.
Sfruttare la riforma dei bonus edilizi per migliorare l'efficienza idrica degli edifici
Corte dei Conti UE: difficile dire se gli obiettivi del Recovery Fund siano davvero raggiunti
Le startup con brevetti raccolgono più finanziamenti
Il deposito di marchi e brevetti (meglio se europei) da parte delle startup, soprattutto se fatto nella prima fase di vita, aumenta notevolmente le chance di ottenere un finanziamento di capitale di rischio. Si tratta di un dato importante da tenere a mente, soprattutto oggi che stiamo assistendo ad un calo degli investimenti nelle startup europee a causa della nuova politica monetaria varata dalla BCE.
Guida ai fondi europei dell'EIC Accelerator per startup e PMI innovative
Guerra in Israele, privatizzazioni, PNRR: le incognite sui numeri della Nadef e della manovra 2024
Il nuovo scenario di guerra in Medio Oriente, mentre perdura il conflitto in Ucraina, aumenta l'incertezza sulle prospettive per l'economia. Una nuova fiammata dei prezzi di gas e petrolio, quando l'inflazione non è ancora scesa a livelli tali da invertire le politiche monetarie delle banche centrali, complicherebbe i margini già stretti per finanziare la prossima legge di bilancio. Che si regge anche sulla promessa di un maxi piano di privatizzazioni da 20 miliardi e sull'ipotesi di piena attuazione del PNRR, entrambi esiti non scontati.
Il testo della Nadef 2023. Verso manovra da circa 20 miliardi, di cui 15 in deficit
Fondi isole minori: al via la consultazione per migliorare i finanziamenti
Progetti tagliati dal PNRR. Martedì la cabina di regia
Per assicurare la copertura finanziaria dei progetti in uscita dal PNRR il Governo punta a mobilitare risorse sia nazionali che europee della Politica di Coesione. Il Fondo sviluppo e coesione, però, deve andare per l'80% al Sud e può coprire solo in misura limitata i fabbisogni del Centro-Nord. E la riprogrammazione dei fondi europei 2021-2027 va negoziata in fretta con le amministrazioni titolari e con la Commissione europea, pena la paralisi dei progetti già paventata dagli enti locali. Per questo, a sorpresa, Palazzo Chigi ha convocato una nuova Cabina di Regia PNRR per il 10 ottobre.
Riforma governance FSC nel decreto Sud: arrivano gli Accordi di Coesione
Bilancio UE e Recovery fund: aumentano le spese irregolari
E' quanto emerge dalla relazione annuale della Corte dei conti europea, che ha emesso un giudizio di audit negativo sulla spesa dell’UE relativa al 2022. Il livello di errore significativo sulle spese finanziate dal bilancio UE è infatti aumentato dell'1,2%, con ripercussioni sui fondi europei destinati al Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilicence Facility - RRF) per il finanziamento dei Recovery plan dei singoli Stati membri, tra cui il PNRR dell'Italia.
Bilancio UE: il Parlamento chiede di aumentare i fondi europei del QFP 2021-2027
Perchè la ZES unica Mezzogiorno non convince del tutto?
Dal 1° gennaio 2024, le otto ZES attuali saranno sostituite da una ZES unica Mezzogiorno che coprirà tutto il Sud. Secondo diverse analisi, però, la ZES unica suscita alcune perplessità. Da un lato, c’è il timore di complicare le procedure, invece di semplificarle. Dall’altro, non convince la scelta di continuare a usare (solo) un incentivo automatico come il credito d’imposta che non seleziona i progetti migliori, ma solo i primi arrivati, con buona pace dell'obiettivo assegnato alla ZES unica di attrarre investimenti strategici per lo sviluppo del Sud.