Dl Agricoltura, compromesso sul freno all'agrivoltaico

Fotovoltaico - Photo credit: Foto di Sebastian Ganso da PixabayLo stop all'installazione del fotovoltaico sui terreni agricoli è stato ridimensionato, dopo il braccio di ferro tra il Ministero dell'Agricoltura e quello dell'Ambiente, ma non è scomparso. L'accordo di mediazione trovato ieri sera in Consiglio dei Ministri prevede il blocco dell’installazione di pannelli a terra nei terreni produttivi consentendone, invece, la diffusione in aree non più produttive come cave o miniere, oppure in terreni del gruppo Fs o dei gestori aeroportuali. 

Decreto agrivoltaico, previsti contributo PNRR e tariffa incentivante

Il Dl Agricoltura, presentato in Consiglio dei Ministri da Masaf e Mimit, trova la mediazione anche consentendo l'installazione di pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati da terra, in modo da permettere che si svolga sotto l'attività agricola. Sono fatti salvi anche i progetti già presentati e gli impianti relativi alle comunità energetiche, finanziate da un'apposita misura del PNRR

Nelle bozze circolate nei giorni scorsi, all'articolo 6 si leggeva che «le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra». Dal testo emergeva che il divieto non riguardava i pannelli montati su serre, stalle o comunque sui tetti degli edifici presenti nelle aree agricole ma, di fatto, bloccava tutto il resto. Una norma non concordata con il Mase e che ha scatenato le proteste di associazioni come Assoelettrica. Ieri sera in conferenza stampa il ministro Lollobrigida ha ridimensionato le polemiche: «C'è stata grande serenità col collega dell'Ambiente Pichetto su un norma che doveva essere pronta dal 2021 - ha detto Lollobrigida - Dopo quattro anni poniamo fine all'installazione selvaggia di fotovoltaico a terra, ovviamente con grande pragmatismo».

Il Dl emergenze in agricoltura interviene sul tema sul quale esiste un dibattito di lungo corso relativo all’identificazione e alla definizione di aree idonee: il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato un decreto che ha definito i criteri e stabilito quanti gigawatt debbano realizzare le singole regioni. Testo all’esame della Conferenza Stato-Regioni che non ha ancora preso una decisione. La situazione è ancora più sfaccettata dopo la moratoria di 18 mesi stabilita dalla giunta Todde, neo eletta in Sardegna. 

Soddisfatto il ministro Pichetto Fratin: «Ho chiesto solo al collega di salvaguardare i target del PNRR e le previsioni del PNIEC di 40 Gigawatt di nuovo fotovoltaico al 2030 - ha detto nella conferenza stampa post Consiglio dei Ministri - L'agrivoltaico che permette la coltivazione rimane totalmente». Il ministro dell'Ambiente alla fine della scorsa settimana era intervenuto trovare una mediazione e salvare l'agrivoltaico, un settore con prospettive di sviluppo per 60 miliardi di euro

Proprio qualche giorno fa a Venaria, in Piemonte, dove si concludeva il G7 clima, energia e ambiente, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin, sottolineava l’importanza delle rinnovabili nel panorama della transizione energetica italiana, prospettando una produzione di 80 Gigawatt l’anno, e 57 attraverso il solare

Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, aveva commentato con Fasi la bozza in circolazione: «Quanto contenuto nella bozza del decreto legge del Masaf a sfavore del fotovoltaico, sembrerebbe essere una limitazione ancora più insensata qualora vietasse gli interventi di efficientamento degli impianti che invece sono progetti virtuosi perché consentono di aumentare la potenza rinnovabile installata a parità di occupazione di suolo. Se invece l'intenzione della misura fosse quella di bloccare la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici sarebbe una norma restrittiva e del tutto incoerente con l'impegno assunto dall'Italia al G7 di triplicare l'installato rinnovabili al 2030».

Agrivoltaico: quadro di riferimento, criticità, prospettive, esperienze pratiche” è il titolo del convegno che Elettricità Futura organizza il 9 maggio, presso la fiera Macfrut a Rimini. «La regolazione sull’agrivoltaico è tuttavia ancora frammentata e poco chiara - scrive l'associazione nell'invito - L’agrivoltaico è infatti definito o richiamato in numerose disposizioni che non sempre sono coordinate tra loro e pongono diversi dubbi di natura interpretativa, che inevitabilmente sfociano in un aggravio delle tempistiche degli iter autorizzativi, il cui esito spesso dipende dall’orientamento dall’Ente chiamato ad esprimersi». 

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