Codice degli incentivi: in arrivo il decreto
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha condiviso con i ministri concertanti la bozza del decreto legislativo che, in attuazione della riforma degli incentivi di cui alla legge n. 160-2023, dovrà concretizzare il nuovo Codice degli incentivi alle imprese.
Riforma incentivi imprese in Gazzetta ufficiale
Tra le principali novità della riforma degli incentivi approvata nel 2023, il Codice avrà la funzione di contribuire al progetto di semplificazione e razionalizzazione delle agevolazioni pubbliche destinate alle imprese, definendo i criteri comuni che i regimi di aiuto nazionali dovranno rispettare.
Secondo quanto anticipato su Il Sole 24 Ore, il dlgs relativo al Codice degli Incentivi disciplinerà tutto l'iter delle agevolazioni pubbliche a titolarità nazionale dirette al sostegno delle attività produttive, dalla fase di programmazione e progettazione delle misure fino alla valutazione dei risultati.
Codice incentivi imprese in dirittura d'arrivo
La bozza del decreto è stata condivisa dal ministro Adolfo Urso con i colleghi a capo dei nove Ministeri concertanti - cioè i Ministeri dell'Economia, dell'Ambiente, degli Affari europei, il PNRR, la Coesione e il Sud; degli Affari regionali, delle Riforme, del Lavoro, degli Esteri, della Famiglia e Pari opportunità; Disabilità - dal momento che le agevolazioni oggetto del Codice spaziano dal sostegno agli investimenti in ricerca agli incentivi per l'occupazione, dalla sostenibilità ambientale alla patrimonializzazione delle imprese. Esclusi invece, come previsto dalla legge delega, i settori agricolo e forestale e della pesca e dell'acquacoltura.
Secondo le anticipazioni del Sole, le linee guida generali del decreto, che provvederà ad armonizzare e semplificare tutta la normativa esistente in materia di agevolazioni alle imprese, saranno la programmazione degli incentivi secondo criteri orientati al raggiungimento dei risultati e il maggiore ricorso alla digitalizzazione. A questo obiettivo contribuirà anche il potenziamento del Registro nazionale degli aiuti di Stato e della piattaforma telematica Incentivi.gov.it, anche ai fini del monitoraggio e della valutazione di impatto.
Al decreto relativo al Codice degli incentivi seguiranno ulteriori decreti attuativi della delega relativi a singole misure, anche per promuovere maggiore addizionalità degli interventi ed evitare frammentazione e sovrapposizioni, concentrando le risorse sulle politiche di maggiore impatto.
La riforma degli incentivi alle imprese in breve
La legge legge n. 160-2023 delega il governo ad adottare, entro il termini di 24 mesi dalla data di entrata in vigore, quindi entro il 30 novembre 2025, una serie di decreti legislativi con l'obiettivo di provvedere a una sistematizzazione e razionalizzazione degli incentivi esistenti e insieme dettare i criteri per la definizione di nuovi regimi di aiuto. La riforma promuove un maggiore coordinamento tra le misure a regia nazionale e quelle che fanno capo alle amministrazioni regionali, al fine di garantire una programmazione stabile e coerente degli interventi.
Tassello fondamentale dell'opera di standardizzazione è il Codice degli incentivi, di cui la delega indica i principi:
- definizione dei contenuti minimi dei bandi;
- semplificazione degli oneri amministrativi e dei controlli a carico dei beneficiari;
- nuovi criteri per le convenzioni tra i Ministeri e i soggetti gestori delle misure (ad esempio ponendo i relativi oneri a carico del budget dell'incentivo);
- utilizzo degli strumenti digitali, anche basati sull’intelligenza artificiale, per pianificazione, divulgazione, controllo e monitoraggio degli interventi;
- introduzione di una specifica premialità per gli incentivi che contribuiscono all'inclusione di giovani, donne e persone con disabilità.
Tra le novità della riforma c'è poi il principio in base al quale la “qualificazione di professionista non osta alla possibilità di usufruire di specifiche misure incentivanti, ove ne ricorrano i presupposti e ove previsto”, mentre non è passata l'abolizione del meccanismo del click day, i cui effetti vengono solo mitigati dalla previsione di “soluzioni tecniche, finanziarie, procedurali che riducano il rischio che l'assegnazione delle risorse finanziarie disponibili per gli interventi avvenga sulla base del solo ordine cronologico di presentazione dell'istanza”.
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