Fondi europei - ok finanziamenti FESR per spese terremoto
In vigore il regolamento che autorizza l'uso dei fondi FESR per coprire fino al 95% dei costi di ricostruzione a seguito di disastri naturali.
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A partire da oggi gli Stati membri colpiti da disastri naturali possono attivare uno speciale meccanismo finanziario che gli permetterà di coprire fino al 95% dei costi di ricostruzione con risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), anziché entro i limiti di cofinanziamento UE previsti per la regione interessata dalla calamità.
Lo strumento è stato proposto in risposta agli eventi sismici del 2016 in Centro Italia dalla commissaria per la Politica regionale Corina Creţu, che mirava inizialmente a portare al 100% il tasso di cofinanziamento UE degli interventi di ricostruzione in caso di terremoti, alluvioni e altre catastrofi, a valere sul FESR.
L'ipotesi di una copertura al 100% da parte dei fondi europei ha però incontrato l'opposizione di alcuni Paesi membri e ad aprile il Consiglio Affari generali ha raggiunto un'intesa per un cofinanziamento massimo del 90%, poi innalzato al 95% nel corso del negoziato con il Parlamento europeo.
Grazie a questo provvedimento, le risorse FESR assegnate all'Italia potranno quindi essere utilizzate per la ricostruzione in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, con una quota di cofinanziamento nazionale limitata al 5%.
Il regolamento è in vigore da oggi, ma ha effetto retroattivo, dal 1° gennaio 2014, per consentire l’ammissibilità delle spese sostenute e pagate dalla data in cui è avvenuto il disastro ambientale.
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