Ministro Catania: dall'Ue 108 milioni per l'olio d'oliva italiano
No alla distribuzione ‘a pioggia' di finanziamenti comunitari al settore del vino made in Italy. Si ai programmi triennali (2012/2014) presentati dalle organizzazioni di operatori del settore oleicolo italiano, finanziati con fondi Ue per 108 milioni di euro. Il ministro per le Politiche agricole, Mario Catania, fa il punto sullo stato degli aiuti europei ai due settori.
Sul comparto vitivinicolo, Catania si è espresso al termine della cerimonia di inaugurazione della 46° edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati - Vinitaly -, in corso dal 25 al 28 marzo 2012, presso Veronafiere.
Il ministro ha detto la sua in merito alla destinazione delle risorse comunitarie che si renderanno disponibili alla fine del 2012, ultimo anno di applicazione di interventi quali la distillazione e gli aiuti all'arricchimento dei vini con mosti d'uva, come previsto dalla riforma dell'organizzazione comune di mercato del vino del 2007.
Al termine di un triennio di phasing out, infatti, tali misure non saranno più attivate e le risorse che, di conseguenza, verranno liberate (solo nel 2012 sono stati utilizzati circa 92 milioni di euro) dovranno essere riutilizzate in altra veste.
Proprio sull'impiego di questi finanziamenti si è aperto il dibattito fra il ministero delle Politiche agricole, le organizzazioni professionali e le regioni. Nel corso dei primi incontri, da più parti è arrivata la proposta di attivare anche nel vino (come avviene ad esempio nel settore dell'olio d'oliva) la misura del ‘disaccoppiamento', che prevede, cioè, l'erogazione di finanziamenti comunitari ai produttori in base agli ettari di superficie detenuti e in maniera del tutto slegata dalla produzione.
"Una prospettiva - ha spiegato Catania - che mi vede fortemente contrario. Sono infatti convinto che il settore del vino possa utilizzare tali risorse in modo molto più fruttuoso che non con dei finanziamenti ‘a pioggia'. Penso in particolare ai sostegni alla ristrutturazione dei vigneti che continuano ad essere utilizzati con successo dalle imprese, consentendo di ammodernare una fetta sempre più consistente del vigneto Italia che in molte aree del paese era obsoleto".
Per quanto riguarda, invece, il comparto della olivicoltura, il ministro per le Politiche agricole ha annunciato l'approvazione da parte del Mipaaf dei programmi triennali (2012/2014) presentati dalle organizzazioni di settore, dichiarando che: "la filiera dell'olio d'oliva italiano avrà a disposizione nei prossimi tre anni 108 milioni di euro per azioni di monitoraggio, tracciabilità, certificazione, miglioramento della qualità e dell'impatto ambientale. Si tratta di risorse messe a disposizione dall'Unione Europea, che contribuiranno significativamente a supportare al meglio la crescita di un comparto importante come la nostra olivicoltura".
Questa la ripartizione:
- a livello nazionale, l'importo assegnato al "monitoraggio" è pari a 9,6 milioni di euro, mentre quello riconosciuto alla "tracciabilità" e alla "certificazione" dell'olio d'oliva è di 22,75 milioni di euro;
- a livello di attuazione regionale, la quota comunitaria per realizzare i progetti relativi al miglioramento della qualità è di 37,6 miloni di euro, mentre ai progetti concernenti il miglioramento dell'impatto ambientale vanno 38 milioni di euro, finanziati interamente dall'Ue.
Questi fondi europei saranno, poi, integrati da circa 15 milioni di euro di cofinanziamento nazionale e dalla partecipazione diretta dei beneficiari, che dovranno contribuire per analogo importo.
I programmi delle organizzazioni di filiera avranno inizio dal 1° aprile 2012.
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REGOLAMENTO (CE) N. 1234/2007 DEL CONSIGLIO del 22 ottobre 2007
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