MSE: in arrivo riordino incentivi, possibili anticipazioni su crediti verso PA
Le banche italiane potrebbero anticipare 20-30 miliardi di crediti vantati dalle imprese nei confronti della PA. Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, a margine del Consiglio dei ministri che ieri ha approvato il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2012. Non è però l'unico provvedimento in cantiere al MSE: in questi giorni Passera ha predisposto la bozza dello schema di decreto legge relativo alle "Misure urgenti in materia di riordino degli incentivi per la crescita e lo sviluppo sostenibile". Tra i provvedimenti, il credito di imposta per la ricerca nel triennio 2012-2014 e il progetto di riconversione e riqualificazione industriale.
Le previsioni del DEF 2012 - documento presentato nell'ambito del Semestre europeo, che comprende il Programma Nazionale di Riforma 2012 (PNR), il Programma di Stabilità (PdS) e il Documento di analisi e tendenze della finanza pubblica - non sono incoraggianti per l'Italia. Nel 2012 il Pil italiano, per cui a dicembre si prevedeva una contrazione dello 0,4%, calerà dell’1,2%.
Una tendenza a cui il ministero di Via Veneto intende contrapporre una serie di misure per sbloccare la crescita e dare sostegno alle imprese.
Tra queste, Passera confida di poter trovare un accordo con le banche perché anticipino alle imprese parte delle risorse attese dalla pubblica amministrazione. Accordo che sarebbe facilitato dal sistema standardizzato di certificazione dei crediti, annunciato nel PNR come in via di definizione, e che andrebbe a realizzarsi nella forma di una cessione pro solvendo (è l'impresa che cede il credito alla banca a rispondere dell'eventuale inadempienza del debitore). Secondo il ministro, l'importo dei finanziamenti potrebbe aggirarsi intorno ai 20-30 miliardi di euro.
Ma è soprattutto dal riordino degli incentivi che dovrebbe venire un impulso allo sviluppo, attraverso la concentrazione delle risorse destinate alla politica industriale verso un numero limitato di priorità di intervento. Tra queste, ricerca e innovazione, internazionalizzazione e riqualificazione produttiva, con particolare riferimento alle PMI, sostegno alle startup giovanili e femminili.
Per raggiungere questi obiettivi, l'MSE prevede di introdurre un nuovo strumento di finanziamento, il Fondo per la crescita sostenibile, che andrebbe a sostituire il Fondo rotativo per l'innovazione tecnologica (Fit), e di stabilizzare il credito d'imposta per le imprese che investono in ricerca e sviluppo. L'agevolazione, del 30% su Ires e Irap, si applicherebbe fino a una spesa massima di 1,5 milioni di euro, cui potrebbe aggiungersi, a particolari condizioni, un bonus del 5% per i programmi di investimento triennali.
In risposta al susseguirsi di crisi aziendali, infine, la bozza propone anche il cosiddetto Progetto di riconversione e riqualificazione industriale: accordi di programmi, cofinanziati dalle Regioni, per sostenere investimenti di rilancio del capitale umano e materiale e delle aree in cui sono collocati gli stabilimenti in difficoltà.
Lo schema di decreto legge è caratterizzato da 14 articoli più un allegato di quattro pagine.
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