UE: un nuovo Rinascimento per la Ricerca europea
Il Comitato ha individuato sei obiettivi principali:
- la creazione di un'Area Europea per la Ricerca (ERA) unica;
- la soluzione delle cosiddette "Grandi Sfide" (cambiamento climatico, risorse energetiche, invecchiamento della società ecc.);
- l'intervento tra scienza e società;
- la collaborazione tra il settore pubblico e privato nell'innovazione;
- il sostegno all'eccellenza;
- la promozione della coesione.
Tali scopi sono finalizzati alla risoluzione di problemi quali:
- la carenza di fondi per la ricerca universitaria (nel 2002 l'UE ha speso 1,1% del Pil, mentre gli USA il 2,6%);
- la scarsa consistenza del capitale di rischio privato per l'innovazione tecnologica (0.05% del Pil, mentre negli USA è il 0.147% del Pil);
- il basso livello di istruzione dei cittadini europei (solo il 23% dei cittadini europei ha un titolo di studio universitario);
- il divario nell'intensità della ricerca tra i 27 Stati europei (da un minimo di 0,43% ad un massimo di 3,73% del Pil).
Il Comitato ha inoltre evidenziato il bisogno di ristabilire nuova fiducia tra la società e la scienza, mediante un nuovo "contratto sociale" fondato sulle "3 R":
- Rigore nel decision-making, politico o scientifico;
- Rispetto per tutti gli uomini e l'ambiente;
- Responsabilità per le nostre azioni come uomini e come scienziati.
Il fine ultimo di tale strategia è l'affermazione di un "nuovo modo di pensare" nella ricerca (a tal proposito il Comitato ha rievocato il Rinascimento europeo del XV-XVi secolo), in grado di fornire il proprio contibuto autonomo nel processo decisionale europeo.