Innovazione - entro il 2020 il cloud UE per la scienza aperta
Via libera del Consiglio Competitività all'European Open Science Cloud per la condivisione delle informazioni scientifiche nell'UE. Prevista entro il 2020 la creazione di un cloud europeo per la scienza aperta destinato non solo ai ricercatori, ma anche ad imprese e pubbliche amministrazioni.
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Nella riunione del 29 maggio il Consiglio Competitività ha adottato le sue conclusioni sull'European Open Science Cloud, l'iniziativa proposta nel 2016 dalla Commissione UE per favorire la condivisione di dati scientifici in Europa.
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European Open Science Cloud, la proposta della Commissione UE
Nel 2016 la Commissione europea ha proposto la creazione dell'European Open Science Cloud che fornirà a 1,7 milioni di ricercatori e a 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia in Europa un ambiente virtuale per l'archiviazione, la condivisione e il riutilizzo dei dati a livello interdisciplinare e transfrontaliero.
Il cloud poggerà su un'infrastruttura di dati europea, grazie alla quale si potrà disporre delle reti a banda larga, delle strutture di archiviazione su vasta scala e della capacità di supercalcolo necessarie per accedere facilmente ai grandi set di dati archiviati nel cloud e per elaborarli. Infrastruttura che permetterà all'Europa di competere a livello mondiale nel campo del calcolo ad alte prestazioni (HPC), in linea con le sue potenzialità in termini economici e di conoscenze.
La base di utenti, inizialmente incentrata sulla comunità scientifica (europea e dei partner internazionali), con il tempo sarà allargata al settore pubblico e all'industria.
Gli investimenti pubblici e privati necessari per realizzare l'iniziativa europea per il cloud sono stimati in 6,7 miliardi di euro.
Le conclusioni del Consiglio Competitività
Nelle sue conclusioni il Consiglio Competitività conferma il suo appoggio alla realizzazione dell'European Open Science Cloud, che dovrà promuovere la condivisione dei dati nel rispetto della privacy e della sicurezza degli utenti.
Il Consiglio sottolinea anche la necessità di coordinare i progetti, in corso e futuri, sul cloud finanziati dall'UE, comprese le iniziative transnazionali, incoraggiando gli Stati membri ad attivarsi per fovorire la partecipazione delle infrastrutture di ricerca all'iniziativa.
Prossime tappe
Il commissario europeo per la ricerca, Carlos Moedas, ha ricordato che c'è ancora molto da fare affinché il cloud europeo per la scienza aperta diventi una realtà entro il 2020.
La prossima tappa fondamentale è l'implementazione dei progetti finanziati nell'ambito del programma Horizon 2020, con riferimento al work programme 2018-2020 per le infrastrutture di ricerca.
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Nel frattempo sono stati definiti alcuni aspetti che caratterizzeranno l'European Open Science Cloud:
- il cloud dovrà essere una federazione paneuropea che riunirà infrastrutture esistenti ed emergenti;
- l'adesione alla federazione avverrà su base volontaria;
- la struttura della governance includerà ministri degli Stati membri, stakeholder e scienziati.
L'11 giugno diversi stakeholder si riuniranno a Bruxelles per discutere le possibili regole di adesione al cloud, mentre il 23 novembre la presidenza austriaca del Consiglio dell'UE ha programmato un evento per lanciare una prima versione del portale dell'European Open Science Cloud.