Non financial reporting: come dovrebbe essere la nuova direttiva UE
La Commissione europea raccoglie opinioni in vista della revisione della direttiva 2014/95 sul non financial reporting. Obiettivo: colmare il gap nella rendicontazione della sostenibilità che ostacola il progresso verso un sistema finanziario sostenibile.
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La volontà della Commissione di rivedere la direttiva 2014/95 sulla rendicontazione delle informazioni di carattere non finanziario delle imprese era stata annunciata a dicembre, nel corso della presentazione del Green Deal.
Perché il non financial reporting sarà sempre più importante?
Revisione necessaria per migliorare la trasparenza delle imprese per far fronte alle emergenti necessità del settore finanziario nella transizione ad una green economy. Il reporting non finanziario diventerà uno strumento strategico utile, non solo a guidare le scelte dei consumatori, ma quelle degli investitori, sempre più mossi dall’esigenza di conoscere i rischi finanziari generati da aspetti ambientali e sociali.
Secondo la comunicazione di Bruxelles sul Green deal, infatti, “la sostenibilità dovrebbe essere integrata in modo più sistematico nella governance societaria: molte imprese, infatti, si concentrano ancora troppo sui risultati finanziari a breve-termine a scapito dello sviluppo a lungo-termine e degli aspetti connessi alla sostenibilità”.
Le imprese e le istituzioni finanziarie dovranno in particolare “migliorare la trasparenza dei dati relativi al clima e all’ambiente, in modo che gli investitori siano pienamente informati circa la sostenibilità dei loro investimenti”.
Consultazione europea sulle informazioni di carattere non finanziario
Aperta fino al 14 maggio, la consultazione europea si rivolge agli stakeholder attraverso un documento di 45 domande, riconducibili alle principali problematiche, riguardanti alcuni ambiti:
- qualità e perimetro delle informazioni non finanziarie da divulgare; standardizzazione;
- applicazione del principio di materialità;
- assurance;
- digitalizzazione;
- struttura e collocazione delle informazioni non finanziarie; personale scope (per il quale le società dovrebbero divulgare);
- semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi per le società.
Lanciando la consultazione, il commissario UE responsabile per l’Economia, Valdis Dombrovskis, ha spiegato che “al momento vi è un gap nella rendicontazione della sostenibilità che ostacola il progresso verso un sistema finanziario sostenibile, proprio mentre sta crescendo rapidamente la necessità per gli investitori di avere informazioni dettagliate in materia da parte delle aziende”.
> Consultazione sulla revisione della direttiva 2014/95 sul non financial reporting