Ecco perche' le imprese italiane dovrebbero investire ed esportare in Ghana
Perchè investire in Ghana? Quali sono i settori più promettenti per l’export made in Italy? Ecco una breve guida sulle principali opportunità per le imprese italiane nel Paese africano.
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SACE e SIMEST, che insieme costituiscono il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo Cassa depositi e prestiti (CDP) sono in questi giorni in missione in Ghana al fine di rafforzare le relazioni con il Paese africano e mettere a punto nuove iniziative per sostenere export e investimenti italiani in tutta la West Africa.
Con l’occasione facciamo il punto sulle esportazioni e gli investimenti made in Italy nel Paese e sulle prospettive del Polo CDP in questo importante mercato di frontiera.
Il punto su export e investimenti made in Italy
Il Ghana, spiega il Polo CDP, rappresenta per l’export italiano un interessante mercato di frontiera, poiché è una destinazione ancora poco esplorata ma capace di offrire opportunità specifiche a imprese di diversi settori. Attualmente vi sono numerose società italiane presenti nel Paese, operanti principalmente nei comparti:
- energia,
- edilizia,
- produzione e commercializzazione di cacao e legname.
Altre imprese, pur non avendo una presenza stabile in loco, hanno iniziato a rivolgersi al Ghana come mercato di destinazione delle proprie vendite, con conseguente aumento dell’export italiano verso Accra.
Nel 2017 l’export italiano verso il Paese ha toccato i 230 milioni di euro, trainato soprattutto da:
- meccanica strumentale (oltre il 30% delle vendite totali dall’Italia),
- metallurgia e prodotti in metallo (11,8%),
- prodotti chimici (9%)
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Nonostante il calo del 12% registrato nel 2017 rispetto all’anno precedente, l’export italiano in Ghana, assicura SACE, conserva “buone prospettive di crescita per gli anni a venire”. Il primo trimestre 2018 ha infatti messo a segno un +12,6% per l’export italiano, che - in base alle previsioni del Polo - si prepara a crescere a un tasso del 3,5% nel prossimo triennio.
Tra i settori che traineranno le opportunità future di crescita del Made in Italy in Ghana, spiccano:
- materie prime,
- infrastrutture,
- social housing,
- energia,
- alimentari,
- pesca,
- apparecchi elettrici.
La presenza del Polo CDP in Ghana e le prospettive future
In un quadro globale in rallentamento - ha affermato l’ad di SACE Alessandro Decio, alla guida della missione - l’Africa Occidentale rappresenta oggi “una regione dinamica, capace di attrarre investimenti e creare opportunità di medio-lungo termine per l’export italiano in un’ampia gamma di settori funzionali allo sviluppo economico, infrastrutturale, agricolo e manifatturiero locale”.
Il Ghana, spiega il Polo di CDP, rappresenta opportunità interessanti per l’Italia “sia come mercato di destinazione” che “come hub di riferimento” per promuovere esportazioni e investimenti in tutta l’area della West Africa, che comprende, oltre al Ghana: Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea e Guinea Bissau, Liberia, Mali, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Togo.
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Con un portafoglio di operazioni assicurate di circa 75 milioni di euro, il Paese è il primo mercato di SACE in West Africa. Il Polo ha inoltre allo studio nuove operazioni per oltre 200 milioni di euro in settori chiave del Paese, dalle tecnologie industriali e agricole alle infrastrutture e costruzioni.
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