Aiuti di Stato - con riforma UE si riducono i tempi
Gli aiuti di Stato sono implementati più velocemente negli Stati membri. Lo rivela un’indagine della Commissione UE.
> Registro Nazionale Aiuti Stato – Regolamento RNA in vigore da 12 agosto
La Commissione UE pubblica la sua analisi, State Aid Scoreboard 2017, sugli aiuti di Stato nell’Unione, prendendo in considerazione i dati di spesa raccolti dagli Stati membri fino al 31 dicembre 2016.
L’indagine porta alla luce i benefici scaturiti dal processo di riforma del sistema europeo di controllo degli aiuti di Stato, avviato nel 2012 dalla Commissione UE (State Aid Modernisation).
Aiuti di Stato in Europa
Per aiuto di Stato si intende qualsiasi trasferimento di risorse pubbliche a favore di alcune imprese o produzioni che, attribuendo un vantaggio economico selettivo, falsi o minacci di falsare la concorrenza. Tranne in alcuni casi, gli aiuti di Stato sono vietati dalla normativa europea e dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea che disciplina la materia agli articoli 107 e 108.
Tra i principali regolamenti europei per gli aiuti di Stato figurano:
- regolamento per gli aiuti de minimis, cioè per i contributi di piccolo importo che non hanno impatto sulla concorrenza e sugli scambi nel mercato interno;
- regolamento per gli aiuti di Stato per attività di ricerca e innovazione, che stabilisce le condizioni in cui gli Stati membri possono concedere aiuti di Stato alle imprese che operano nei settori ricerca, sviluppo e innovazione, assicurando che i fondi pubblici siano utilizzati in azioni chiave e facendo sì che attivino investimenti privati;
- regolamento per gli aiuti di Stato per il capitale di rischio, per agevolare l'accesso ai finanziamenti da parte delle PMI e delle società a media capitalizzazione (midcap);
- regolamento per gli aiuti d'importanza minore nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, che precisa i limiti entro cui i contributi non costituiscono aiuti di Stato nel settore agricolo.
Nel 2012 la Commissione UE ha avviato un processo di riforma complessiva del sistema europeo di controllo degli aiuti di Stato, che si è sviluppato su tre obiettivi:
- promozione della crescita in un mercato interno rafforzato, dinamico e competitivo;
- preminente applicazione delle norme sui casi con il maggiore impatto sul mercato interno;
- razionalizzazione delle regole e decisioni più rapide.
Tra le novità introdotte c’è il Regolamento generale di esenzione per categoria (GBER) adottato nel 2014 e modificato nel 2017, che ha semplificato le procedure per la concessione degli aiuti di Stato. Il regolamento determina i beneficiari, le spese e le intensità massime di aiuto ammesse a livello europeo per poter concedere contributi pubblici senza obbligo di notifica preventiva a Bruxelles.
In base alle nuove regole, gli Stati membri possono concedere aiuti di maggiore entità in più settori rispetto a quanto precedentemente previsto, così da ridurre gli oneri amministrativi per le autorità pubbliche ed i tempi di attesa dei beneficiari.
> Tutti i regolamenti UE su fondi strutturali e aiuti di Stato
State Aid Scoreboard 2017
Dallo State Aid Scoreboard 2017 emerge che nel 2016 oltre il 97% delle misure di aiuto di Stato registrate è ricaduto nell’ambito del Regolamento generale di esenzione per categoria (GBER), il 23% in più rispetto al 2013.
Questo aumento dimostra come di fatto le nuove regole stiamo aiutando gli Stati membri nell’implementare gli aiuti di Stato più rapidamente rispetto al passato, con una riduzione dei tempi pari al 20% rispetto al 2013.
Guardando agli ambiti di intervento, risulta che il 94% degli aiuti di Stato è stato assegnato ad obiettivi orizzontali di interesse comune, come ricerca, tutela ambientale, sviluppo regionale, ecc. In particolare, il 53% degli aiuti ha interessato misure a supporto dell’ambiente e dell’energia, in relazione a numerose iniziative nazionali lanciate in questi settori.
Il livello di aiuti di Stato registrato per il settore finanziario, invece, è stato uno dei più bassi dall’inizio della crisi. Nel 2016, infatti, non sono stati usati aiuti per la ricapitalizzazione delle banche.
Photo by Eoghan OLionnain on Foter.com / CC BY-SA
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