Bilancio UE: Alleanza Coesione, sbagliato tagliare fondi europei
Secondo la coalizione europea Cohesion Alliance, riducendo del 7% i fondi per la Politica di Coesione, la proposta della Commissione UE per il bilancio pluriennale 2021-2027 potrebbe minare il futuro dell'Europa.
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L'Alleanza per la Coesione torna a lanciare l'allarme sul futuro della Politica regionale nel settennato post 2020. Secondo la coalizione, nata a ottobre dello scorso anno su iniziativa del Comitato europeo delle regioni per difendere una Politica di Coesione forte nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, i tagli proposti dalla Commissione mettono a rischio il futuro dell'Unione.
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Attualmente la Politica di Coesione è il più potente strumento di investimento previsto a livello europeo e assorbe circa un terzo del bilancio UE; i tagli proposti della Commissione ridurrebbero la sua incidenza sul QFP dal 34% al 29% del totale, osserva l'Alleanza per la Coesione, che conta circa 5mila adesioni individuali e raccoglie 115 regioni, tra cui quelle italiane, 80 città, 50 associazioni di autorità regionali e locali, 40 eurodeputati e 30 associazioni settoriali.
Oltre a ridurre il budget della Coesione, continua la coalizione, le proposte presentate dalla Commissione il 2 maggio vanno in direzione di una separazione tra il Fondo sociale europeo (FSE) e gli altri fondi strutturali, promuovono l'introduzione di nuove condizionalità e collegamenti tra fondi UE e rispetto delle regole di governance macroeconomica, oltre a centralizzare, almeno potenzialmente, le decisioni di investimento.
Si tratta di proposte in deciso contrasto con le richieste contenute nel manifesto dell'Alleanza per la Coesione e presentate al commissario al Bilancio Günther H. Oettinger e alla commissaria alle Politiche regionali Corina Cretu, tra cui quella di preservare il ruolo delle autorità regionali e locali, di integrare meglio i fondi esistenti e di non subordinare l'accesso alle risorse al rispetto di nuove condizionalità.
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“La Politica di Coesione rischia di diventare frammentaria e centralizzata. La proposta di tagliare i fondi per la Coesione ridimensiona la sola politica UE che porta un vero valore aggiunto europeo a regioni e città”, ha commentato il presidente del Comitato delle regioni Karl-Heinz Lambertz. “L'esclusione delle comunità locali e regionali dalle decisioni sugli investimenti europei, insieme al taglio dei fondi e alla separazione degli strumenti finanziari, potrebbe minare seriamente la Politica regionale nel prossimo decennio”, ha aggiunto.
Pur condividendo la dimensione finanziaria complessiva del bilancio UE proposta dalla Commissione, soprattutto tenendo conto dell'impatto della Brexit, e l'introduzione di nuove risorse proprie, il presidente della Conferenza delle regioni marittime periferiche Vasco Alves Cordeiro ha sottolineato che i tagli a Coesione e Politica comune della pesca finiranno per allontanare ulteriormente i cittadini dall'UE, mentre il presidente di Eurocities Daniël Termont ha ribadito che la Coesione dovrebbe continuare a raggiungere tutte le città e a metterle in condizioni di agire localmente per un'Europa più prospera, democratica, inclusiva e sostenibile.
“Tagliando la Politica di Coesione – ha commentato il governatore dell'Emilia-Romagna e presidente del Consiglio delle municipalità e delle regioni europee Stefano Bonaccini, - la Commissione europea sta seriamente abbandonando le città e le regioni dell'UE. Anche sulla base dei prezzi del 2018, ciò rappresenterà una perdita di 41 miliardi di euro per i governi locali e regionali per il periodo 2020-2027”. In più, ha aggiunto Bonaccini, “serve molta più chiarezza sui futuri programmi e su questioni come il cofinanziamento dei progetti della Coesione. Che cosa intende la Commissione quando dice che intende aumentare il cofinanziamento nazionale? Tutte le regioni saranno ancora in grado di ricevere finanziamenti? Che cosa significa la clausola relativa allo stato di diritto per i governi locali e regionali?”.
Ci sono tuttavia degli aspetti positivi, ha segnalato il governatore dell'Emilia-Romagna. “Siamo felici che la semplificazione e la flessibilità costituiranno due pilastri della prossima Politica di Coesione, come da tempo richiedevano città e regioni. Inoltre, la decisione della Commissione di includere il clima, la digitalizzazione, i trasporti e l'innovazione come priorità rappresenta sicuramente un passo avanti. Tuttavia, bisogna ancora chiarire se le città e le regioni avranno accesso diretto a questi finanziamenti”, ha concluso.
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Photo credit: European Committee of the regions
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