SACE-SIMEST: Made in Italy continua a crescere nel 2019-2021
L’export italiano crescerà a una media del 4,5% nel triennio 2019-2021. Tra le destinazioni da privilegiare si confermano Cina, India e mercati ASEAN, ai quali si aggiungono Colombia, Filippine, Marocco, Senegal e Turchia. E’ quanto emerge dal rapporto SACE-SIMEST Keep calm & Made in Italy.
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Dalle proiezioni dell’ultimo Rapporto sull'export del Polo dell’internazionalizzazione SACE-SIMEST, dal titolo Keep Calm & Made in Italy, presentato ieri a Milano, emerge che, dopo le ottime performance del 2017, con una crescita di 31 miliardi di euro delle esportazioni di beni all’estero, il Made in Italy avanza anche nell’anno corrente, a un tasso del +5,8%, e continuerà a crescere a un tasso medio del +4,5% nel triennio 2019-2021.
Uno scenario in bilico tra certezze e incognite
Lo scenario che traccia il Polo di CDP per i prossimi anni è fatto di elementi di certezza ma anche di punti interrogativi. Tra i primi, il report evidenzia:
- la ripartenza degli investimenti, accompagnata dal recupero del prezzo di diverse materie prime,
- il lavoro dell’UE per la sigla di accordi commerciali tra UE con Canada, Messico, Mercosur, Giappone, India e ASEAN,
- l’orientamento del Made in Italy verso comparti ad alto valore aggiunto e meno soggetti alla concorrenza di prezzo,
- l’interesse delle imprese italiane verso l’internazionalizzazione e l’export, che negli ultimi 7 anni hanno fornito l’unico apporto positivo alla crescita economica del Paese
Tra gli elementi di incertezza, invece, il report sottolinea:
- gli effetti futuri del protezionismo, con una possibile escalation nell’imposizione di dazi e misure restrittive dell’export,
- il cambio euro/dollaro, che “rappresenta un’incognita, seppur al momento non preoccupante, almeno fino alla soglia del dolore di 1,30”, superata la quale la competitività di prezzo peserebbe sui nostri beni made in Italy,
- l’evoluzione delle catene globali del valore, con “il ritorno alla ribalta delle politiche di import substitution attraverso i programmi “Make-in” adottati in Cina, India, ma anche negli Stati Uniti”.
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Le principali destinazioni per il prossimo triennio
Le geografie trainanti dell’export italiano nel 2017 sono state l’Asia, l’Europa emergente e le Americhe, che, spiega il Polo SACE-SIMEST, continueranno ad avanzare più velocemente delle altre anche nel 2018, con tassi medi tra il 7 e l’8%.
Per i prossimi mesi è atteso un recupero delle vendite in Brasile (+7,3%) e Russia (+5,7%), seppur, per quest’ultima, con l’incognita delle sanzioni. Continuano a correre speditamente Cina, India e i mercati ASEAN. In Medio Oriente e Nord Africa, poi, l’export crescerà più che nel 2017.
Rimangono confermati anche per il 2018 i 15 Paesi identificati come mercati ad alto potenziale per le esportazioni e gli investimenti italiani nel precedente rapporto Export Unchained:
- Arabia Saudita,
- Brasile,
- Cina,
- Emirati Arabi Uniti,
- India,
- Indonesia,
- Kenya,
- Messico,
- Perù,
- Qatar,
- Repubblica Ceca,
- Russia,
- Stati Uniti,
- Sudafrica,
- Vietnam.
A queste il Polo di CDP aggiunge altre “5 promesse con un ampio potenziale: Colombia, Filippine, Marocco, Senegal e Turchia”. Complessivamente, questi 20 Paesi contribuiranno per oltre un terzo dell’export italiano tra il 2018 e il 2021.
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