Lavoro – laureati stranieri impiegati in mansioni poco qualificate

 

Lavoratori stranieri - photo credit: US Department of AgricultureSecondo un rapporto curato da Ministero del Lavoro e Anpal, un laureato straniero su due in Italia ha un lavoro scarsamente qualificato.

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Aumentano le assunzioni di lavoratori stranieri, sia comunitari che extra UE, ma la metà di quelli in possesso della laurea sono impiegati in attività scarsamente qualificate. È quanto emerge nell’ottavo rapporto annuale “Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia”, curato dalla Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con Anpal Servizi, e presentato a Montepulciano, al festival Luci sul lavoro.

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Le analisi contenute nel Rapporto sono incentrate su un'ampia base di informazioni, che include i dati Istat, i dati del Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Direzione Generale dei Sistemi informativi, dell'innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazione), e i dati di fonte Inps, Inail e Unioncamere.

Nel 2017 sia il tasso di occupazione degli stranieri UE, pari al 63,8% (+0,5 % rispetto al 2016), sia quello degli extracomunitari, pari al 59,1% (+1,3% rispetto al 2016), sono più alti del tasso di occupazione complessivo (58,0%).

L’incidenza percentuale degli occupati è attualmente pari al 10,5%, con rilevanti differenze settoriali. I settori nei quali si concentra maggiormente la manodopera straniera sono: Altri servizi collettivi e personali (37,3%), Alberghi e ristoranti (18,5%), Agricoltura (16,9%) e Costruzioni (16,6%).

La quasi totalità dei lavoratori stranieri svolge un lavoro alle dipendenze e più del 70% ricopre la posizione di operaio. Eppure non sono pochi i laureati, ma emerge una fortissima dispersione del capitale umano laureato ed in particolar modo di quello in possesso di competenze tecnico-scientifiche: il 47,5% dei laureati extracomunitari in una disciplina STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) è impiegato in qualifiche low skill, a fronte dell’1,8% degli italiani e del 21,9% dei comunitari.

In base al Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie, le attivazioni di rapporti di lavoro che hanno interessato cittadini stranieri sono state 2.057.584, di cui 1.312.603 hanno riguardato non comunitari (63,8%).

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Il numero di assunzioni è aumentato rispetto al 2016: +1,6% per gli UE, +13,7% per gli extra UE, +12,3% per la componente italiana. In aumento anche il volume dei rapporti di lavoro cessati: +1,9 per i comunitari, +13,0% per gli extracomunitari e a +12,0% per gli italiani. Le cessazioni di rapporti di lavoro con stranieri nel nostro Paese sono state nel 2017 in tutto 1.969.617.

Tra gli aspetti dell'occupazione straniera affrontati nel Rapporto vi sono i servizi e le politiche attive del lavoro (il 51,5% dell'utenza straniera in cerca di occupazione si è rivolta a un centro pubblico per l'impiego, per verificare l'esistenza di opportunità lavorative), le politiche passive, il ruolo delle imprese, la situazione delle famiglie (i nuclei composti di soli cittadini stranieri che non includono alcun percettore di reddito rappresentano il 13,5% delle famiglie di comunitari e il 13,4% delle famiglie di non comunitari, incidenza pari al 7,6% nel caso delle famiglie di cittadini italiani).

Tra le novità di quest'ottava edizione si segnalano le analisi del mercato del lavoro condotte, oltre che a livello regionale, provinciale e in termini di comunità migranti, a livello comunale e sub-comunale (con uno studio di caso su Roma).

"Un mercato del lavoro sempre più eterogeneo e plurale - ha commentato Laura Zanfrini dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Responsabile settore economia e lavoro della fondazione ISMU - in cui dobbiamo affrontare i limiti dell'assioma della complementarietà, che è strutturalmente discriminatorio. Dobbiamo mettere a frutto un potenziale inespresso; costruire percorsi per le persone a rischio di esclusione; scommettere sui centri per l'impiego e le competenze trasversali; rimettere al centro il concetto di lavoro dignitoso per tutti".

> Ottavo Rapporto Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia

U.S. Department of Agriculture

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