Riformare l'Euro. Idee e proposte per l'Europa del futuro
Un nuovo patto costituzionale per fare dell’Unione europea una genuina democrazia sovranazionale. E' la via tracciata da Fabio Masini, docente di Storia e teorie delle relazioni economiche internazionali all’Università di Roma Tre, nel volume “Riformare l'Euro. Idee e proposte per l'Europa del futuro”.
> Le proposte di Bruxelles per promuovere il ruolo internazionale dell'euro
Dall'adozione dell'euro, nel 2002, al culmine massimo della crisi economica, nel 2012, l'Italia ha sperimentato un netto peggioramento di tutti i dati macroeconomici. In dieci anni sono crollati la produzione industriale (- 20%), il potere d’acquisto delle famiglie (- 16,8%) e la domanda interna (- 4%), mentre la capacità di risparmio si è quasi dimezzata, passando dal 14% all’8%, la disoccupazione è salita al 12% e quella giovanile ad oltre il 40%. Un quadro che ha alimentato paura, intolleranza, chiusura e diffuso la convinzione che innalzare muri, ripristinare i controlli alle frontiere, uscire dall’euro e dall’Unione europea siano le soluzioni per invertire la rotta.
Il timore che questa propaganda politica diventi “un serio pericolo per le prospettive vere di riscatto dell’Italia e dell’intero continente” è il punto di partenza di “Riformare l'Euro. Idee e proposte per l'Europa del futuro” di Fabio Masini, vice-presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), docente di Storia e teorie delle relazioni economiche internazionali all’Università di Roma Tre e autore di numerosi articoli e libri sull’integrazione economica e monetaria europea e internazionale.
Nel volume, edito da Giubiliei-Regnani, Masini ripercorre le fasi dell’integrazione europea, illustra le ragioni alla base del sentimento anti-euro, a cominciare dal processo incompiuto di condivisione della sovranità che ha accompagnato la creazione della moneta unica, per poi indicare alcune condizioni essenziali per recuperare fiducia nel progetto europeo.
Dalla paura, quindi, “alla speranza di un nuovo modello di convivenza civile in Europa, fondato su una genuina democrazia multilivello. Un’utopia, certo, ma anche un progetto concreto ancora tutto da costruire”.
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