Agricoltura 4.0 - l'impatto della rivoluzione digitale sulla PAC
Internet delle cose, blockchain, intelligenza artificiale, big data. Sono solo alcune delle tecnologie che stanno trasformando l'agricoltura, con effetti su tutta la catena del valore e anche sulla Politica Agricola Comune (PAC) dell'UE.
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Il tema dell'impatto dell'economia digitale sulla filiera agroalimentare e sulla PAC è al centro di un recente studio richiesto dalla commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento UE e presentato in ComAgri da Monica Pesce e Maria Kirova (Valdani, Vicari & Associati – Italia) e da Katrine Some (Wageningen Research – Paesi Bassi).
La farm tech revolution
Obiettivo dello studio è fornire una panoramica dei modi in cui la "rivoluzione tecno-agricola" avrà un impatto sul settore nel prossimo futuro, individuando quali sono i progressi tecnologici chiave e gli impatti di ciascuna tecnologia sull'evoluzione della filiera agroalimentare e sull'integrazione verticale della catena del valore e, infine, cosa implicano questi sviluppi tecnologici dirompenti per la modernizzazione della Politica Agricola Comune (PAC).
Secondo lo studio la “farm-tech revolution” sta già generando cambiamenti strutturali nelle fattorie e nell'intera catena del valore, paragonabili a quanto accaduto negli anni '50 con l'introduzione dei trattori e dei pesticidi.
Le nuove tecnologie emergenti possono infatti aumentare l'efficacia dell'attività agricola e ridurre i rischi che condizionano il settore a causa delle tendenze globali legate alla demografia, all'economia e ai cambiamenti climatici. I fattori critici che spingono maggiormente gli agricoltori a scegliere le nuove tecnologie sono infatti clima, futuro incerto della domanda, tendenza ad abbandonare le zone rurali, aumento della popolazione e necessità di ottimizzare la produzione.
La richiesta di tecnologie in agricoltura è però in aumento anche per via dell'incremento e della diversificazione della domanda di prodotti alimentari e della richiesta di tracciabilità dell'origine e di qualità degli alimenti da parte dei consumatori, hanno spiegato gli autori dello studio nel corso dell'audizione in ComAgri. Si tratta di fattori che tendono ad accelerare la digitalizzazione, insieme alla presenza di infrastrutture di rete a banda larga e di investimenti in ricerca e sviluppo tempestivi.
Il passaggio ad un'agricoltura 4.0 dipende anche dalla dimensione dell'azienda agricola che, insieme all'età degli agricoltori, tende a condizionare la propensione all'innovazione.
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Tecnologie e vantaggi dell'agricoltura 4.0
Secondo le studio, le tecnologie si dividono in:
- tecnologie ad alto impatto, quali Internet delle cose, robotica, IA, big data;
- tecnologie ad impatto medio, come realtà virtuale, blockchain, tecnologie satellitari;
- tecnologie a basso impatto, quali reti a banda larga, piattaforme per il commercio elettronico, ecc.
I vantaggi individuati dalla ricerca comprendono aumento della produzione, riduzione dei costi, maggior benessere animale, maggiore qualità dei prodotti, accesso alle informazioni sull'origine e le caratteristiche dei prodotti, migliore processo decisionale, minore consumo di acqua e di pesticidi, nuove opportunità per le PMI e per nuovi attori nel settore delle nuove tecnologie.
A livello della catena del valore si prevedono inoltre riduzione dei rischi, maggiore efficienza della produzione, adattamento alle richieste del mercato in materia di tracciabilità, ma anche accesso a informazioni di carattere logistico, riduzione degli scarti, trasparenza sull'origine e sui metodi di trasformazione, riduzione dei consumi idrici.
Positivo anche l'impatto atteso dallo studio sugli obiettivi della PAC, perchè la riduzione dei rischi e la trasparenza dovrebbero aumentare la stabilità del mercato e favorire la competitività e la redditività agricola. L'innovazione digitale potrebbe contribuire anche alla modernizzazione del funzionamento stesso della Politica Agricola Comune, rendendone la governance più trasparente e semplificando i meccanismi di monitoraggio e controllo, con vantaggi per gli agricoltori e per le Autorità di gestione degli Stati membri.
Due obiettivi della PAC invece, se lasciati al mercato, non sono garantiti dalla digitalizzazione: il primo è il mantenimento della biodiversità; il secondo è la promozione dello sviluppo economico delle zone rurali. Per entrambi, secondo lo studio, restano decisive altre policy e la continuità del supporto da parte dei fondi UE.
Infine, avverte la ricerca, non mancano profili di rischio collegati alla digitalizzazione, dalla riduzione dei posti di lavoro alla creazione di monopoli, passando per il tema della proprietà dei dati raccolti attraverso le nuove tecnologie.
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