L’allarme di Confindustria: Italia bloccata, a rischio l'export

 

Confindustria - Image by Markus Spiske from Pixabay Bloccata: così il Centro studi di Confindustria descrive l’economia italiana nell'ultima congiuntura flash, relativa al terzo trimestre 2019. Soffre l'industria, calano investimenti ed export.

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L'economia italiana è ferma: l'industria è in affanno, i servizi solo in lieve recupero; gli investimenti sono attesi in calo e rischia di fermarsi anche l’export, per la flessione degli scambi mondiali e la Germania in panne. 

L'economia italiana è ferma

Nel terzo trimestre l’economia appare ancora debole. Fra i segnali negativi, quelli relativi all’industria: l’indice PMI (Purchasing Managers’ Index) segnala flessione dell’attività nei mesi estivi. La produzione è in calo a luglio (-0,3%) ed è attesa in lieve recupero in agosto, per lo più per la ricostituzione dei magazzini (stime CSC).

Meglio il settore dei servizi: il PMI è ulteriormente salito a luglio, in area di espansione (51,7), dopo che fatturato e valore aggiunto erano tornati a crescere nel secondo trimestre. 

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Investimenti in calo

Gli indicatori annunciano una flessione degli investimenti nel terzo trimestre (+1,9% nel 2°). Gli ordini interni dei produttori di beni strumentali sono scesi a livelli molto bassi a luglio-agosto. La fiducia delle imprese manifatturiere è calata ancora in agosto, ai valori del 2015.

Meglio i consumi: gli ordini interni dei produttori di beni di consumo hanno recuperato a luglio-agosto, pur su bassi valori. La fiducia delle famiglie è rimasta su discreti livelli in agosto, dopo il balzo a luglio, specie per un maggiore ottimismo sull’economia. 

Si fermerà l’export? 

A giugno le vendite italiane di beni hanno continuato a crescere (+1,2%), grazie al buon risultato nei mercati extra-UE (USA, Giappone). Possono aver agito l’euro debole e i dazi USA sui beni cinesi

Male invece l’export nei mercati UE, specie verso la Germania. Fino a giugno le vendite estere sono state trainate solo dai beni di consumo, mentre soffrono i beni intermedi. E le prospettive a breve sono negative: gli ordini manifatturieri esteri sono calati in misura marcata nei mesi estivi.

Lo scenario per l’export italiano è penalizzato dal calo del commercio globale (-0,7% nel secondo trimestre). Nei prossimi mesi continuerà a ridursi. L’incertezza geoeconomica resta alta, poco sotto i massimi a luglio.

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