Trasporti: gli Emirati si preparano ai camion senza conducenti
Dubai è il 9° paese al mondo per livello di preparazione nell’uso di veicoli a guida autonoma. A dirlo un recente studio di KPMG, in linea con l'interesse di governo e operatori logistici emiratini verso le opportunità offerte dall'impiego di veicoli AV.
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Secondo il nuovo studio di KPMG “Autonomous Vehicles Readiness Index 2019”, che riporta la classifica dei principali paesi al mondo in termini di prontezza rispetto all’uso di veicoli a guida autonoma (AV), gli Emirati Arabi Uniti (UAE) si collocano al 9° posto.
La classifica di KPMG
L’indagine annuale condotta da KPMG, che quest'anno ha preso in esame 25 paesi, si basa sull’analisi di quattro pilastri:
- politica e legislazione;
- tecnologia e innovazione;
- infrastrutture;
- accettazione dei veicoli a guida autonoma da parte dei consumatori.
Ciò che emerge è che tutti i paesi analizzati stanno facendo progressi verso la creazione di condizioni adatte per la futura adozione di veicoli AV, con i governi generalmente impiegati sia nella modernizzazione dei trasporti sia nell’adeguamento del quadro normativo per l’impiego di questa nuova tipologia di veicoli.
A guidare stabilmente la classifica, anche per il 2019, ci sono i Paesi Bassi impegnati nel rafforzamento della collaborazione con i paesi limitrofi per lanciare flotte di camion senza conducente nel trasporto di fiori sulle principali rotte del "Tulip Corridor" che va da Amsterdam ad Anversa e da Rotterdam verso la Ruhr.
A far conquistare a Singapore la seconda posizione è stato, invece, l'impegno dimostrato sul fronte dell’innovazione tecnologica. Su questi temi, infatti, Singapore ha dimostrato di essere all’avanguardia grazie alle sue università e alla creazione di una città di prova per l'impiego di veicoli AV, completa di semafori, fermate di autobus e grattacieli, nonché di una macchina capace di ricreare il burrascoso clima che caratterizza la città-stato con le sue forti piogge tropicali.
Nelle altre posizioni si collocano poi Norvegia (3° posto), Stati Uniti (4°), Svezia (5°), Finlandia (6°), Regno Unito (7°) e Germania (8°).
A chiudere la top ten è il Giappone, che rispetto al 2018 sale di una posizione, scalzando dalla decima posizione la Nuova Zelanda (11°).
Assente l’Italia, mentre figurano nell’elenco molti altri paesi europei (Austria, Francia, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria), la Russia, ma anche il Canada, la Corea del Sud, la Cina (al 20° posto), il Messico, l’India e il Brasile (che chiude la classifica).
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I piani del governo emiratino
Ad aver fatto guadagnare agli UAE il nono posto della classifica stilata da KPMG sono stati principalmente tre fattori: la buona qualità delle strade, la prontezza al cambiamento generale dimostrata dal governo e l'alta opinione dei consumatori sui veicoli AV.
In particolare, a far scalare agli Emirati la classifica di un posto rispetto all’anno passato, è stato proprio questo terzo aspetto. I cittadini emiratini, infatti, si collocano al terzo posto al mondo tra i consumatori che esprimono opinioni più positive su questo tipo di veicoli e sul loro impiego.
Si tratta di un entusiasmo che, del resto, sembra andare a braccetto con i piani del governo emiratino che punta a rendere autonomo, entro il 2030, un quarto dei suoi trasporti. Un obiettivo basato su una strategia lanciata nel 2016, anno in cui la Dubai’s Road and Transport Authority ha testato l'impiego di una navetta AV su un percorso di 700 metri, offrendo corse gratuite ai pendolari.
A questa sono seguite altre iniziative, tra cui l’utilizzo nella città di Masdar - di nuova costruzione - di un sistema di pod che corre su guide speciali, impiegato per il trasporto di
Tra le altre iniziative promosse dal governo emiratino e identificate da KPMG come “AV- friendly” c’è poi il lancio, nel 2018, di una piattaforma blockchain - approvata dal governo - che utilizza la tecnologia di IBM e che fa parte del tentativo di Dubai di rendere il suo governo paperless entro il 2021. Secondo KPMG, infatti, la stessa tecnologia blockchain potrebbe essere utilizzata anche dagli operatori AV.
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Le opinioni dei principali operatori logistici UAE
Secondo Shailesh Dash, presidente della Gulf Pinnacle Logistics - operatore emiratino della logistica - il settore sembra essere sempre più orientato verso l’utilizzo di veicoli a guida autonoma e in questo gli Emirati possono giocare un ruolo importante.
Un interessante banco di prova per un impiego strutturale di questo tipo di veicoli è, secondo Dash, proprio il settore della logistica gestita dalle compagnie di navigazione che, grazie alla movimentazione di merci in aree non pubbliche, sono più pronte all’impiego di questo tipo di innovazioni. In questo modo si potrebbero testare nuove soluzioni tecnologiche in ambienti meno rischiosi.
A far gola al settore è sicuramente il risparmio in termini di costi. Sempre Dash, infatti, stima che l'impiego di camion elettrici senza conducente potrebbe portare ad una riduzione dei costi fino all’80%.
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Sullo stesso tono è anche Rodney Viegas, CEO di Abdul Muhsen Shipping e So Safe Logistics, che ha affermato come sia però necessaria una strategia aggressiva per introdurre camion senza conducente negli Emirati Arabi Uniti.
Quanto ai timori per la perdita di posti di lavoro, Dash afferma che almeno per il prossimo decennio l'impiego dei nuovi veicoli non avrà effetti negativi dato che continuerà a essere comunque necessaria la presenza di operatori umani, aggiungendo invece come lo sviluppo di questo nuovo fronte tecnologico potrebbe generare nuovi posti di lavoro nei settori ad alta conoscenza.
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