Horizon 2020: guida ai finanziamenti per le PMI
Lo strumento per le PMI all’interno del programma europeo Horizon 2020 è stato studiato per facilitare l’accesso delle piccole e medie imprese ai programmi di ricerca e sviluppo.
Due sono i concetti importanti da tenere presente in merito allo strumento per le PMI di Horizon 2020.
In primo luogo, lo strumento prevede tre fasi successive in ordine crescente di complessità e di vicinanza al mercato:
- Fase 1: studio di fattibilità/business plan,
- Fase 2: progetto di ricerca/innovazione,
- Fase 3: supporto all'industrializzazione/technology transfer.
Le tre fasi non sono l'una propedeutica all'altra, quindi si può accedere direttamente alla fase 2 senza passare per la fase 1. Il passaggio dalla fase 1 facilita, però, l'accesso alla fase 2, anche se non lo rende automatico.
In secondo luogo, occorre ricordare che lo strumento è aperto, in fase 1 e 2, solo a un limitato numero di tematiche o topic. Per ciascuna fase vi sono diverse scadenze per la presentazione delle istanze, tre per la fase 1 e due per la fase 2.
Quella che segue è una descrizione delle tre fasi.
Fase 1
La fase 1 consiste nella realizzazione di uno studio atto a verificare, dal punto di vista tecnologico, pratico ed economico, la fattibilità di una idea/concetto di notevole contenuto innovativo per il settore industriale di riferimento (nuovi prodotti, processi, design, servizi e tecnologie o nuove applicazioni di mercato delle tecnologie esistenti). Le attività potrebbero, ad esempio, comprendere la valutazione del rischio, lo studio del mercato, il coinvolgimento degli utenti, la gestione della proprietà intellettuale, lo sviluppo della strategia di innovazione, la ricerca di partner, la fattibilità del concetto, per preparare un progetto ad alto potenziale di innovazione allineato alla strategia aziendale e con una dimensione europea.
Durante la fase 1 occorre rilevare ed analizzare eventuali ostacoli alla capacità di aumentare la redditività dell'impresa attraverso l'innovazione; tali ostacoli devono poi essere superati durante la fase 2 per aumentare il ritorno degli investimenti in progetti di innovazione.
Non è necessaria la partecipazione di più PMI.
Il finanziamento è erogato sotto forma di una somma forfettaria di 50mila euro.
Fase 2
La fase 2 consiste nello sviluppo di progetti di innovazione che affrontano una tematica specifica e dimostrano alto potenziale in termini di competitività e crescita aziendale, supportati da un business plan strategico. Le attività principali devono essere quelle di dimostrazione, sperimentazione, prototipazione, piloting, scaling-up, miniaturizzazione, design, replicazione di mercato e simili, al fine di portare un'idea di innovazione (di prodotto, di processo, di servizio, ecc) ad un livello di maturità industriale sufficiente per l'introduzione sul mercato, ma possono includere anche attività di ricerca.
In circostanze eccezionali, debitamente giustificate dal carattere della tematica, un topic può prevedere azioni in cui è fortemente presente la componente di ricerca, come alternativa alle azioni di innovazione di cui sopra.
Le PMI possono subappaltare il lavoro e la conoscenza che è essenziale per il loro progetto di innovazione, nello spirito del concetto di voucher per l'innovazione. Le proposte devono essere basate su un business plan strategico, sia sviluppato attraverso la fase 1 che tramite altri mezzi.
Il tasso di finanziamento è pari al 70% della spesa (in via eccezionale, al 100% se è particolarmente rilevante la componente di ricerca).
Fase 3
La terza fase è relativa al sostegno alla commercializzazione. In particolare, promuove la più ampia implementazione di soluzioni innovative e supporta il finanziamento della crescita, agevolando l'accesso al capitale di rischio pubblico e privato.
Questa fase non prevede finanziamenti diretti alle PMI, bensì misure di sostegno indiretto e servizi, nonché di accesso ai servizi finanziari sostenuti nell'ambito di Horizon 2020.
Raniero Chelli, Presidente Sophia R&I
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