Fondi europei - strumenti finanziari per imprese innovative
Quali sono i prodotti finanziari per innovazione e startup previsti nei POR FESR delle Regioni meridionali? Quali, invece, quelli gestiti direttamente da Bruxelles?
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> Fondi europei - finanziamenti FESR a sostegno degli investimenti
Il Regolamento (Ue) 1303/2013 contempla la possibilità di utilizzare i fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) per sostenere la creazione e/o il mantenimento di strumenti finanziari nell'ambito di un determinato Programma operativo. Ciò a condizione che, prima dell'erogazione di tali fondi da parte dell'Autorità di gestione, la Commissione europea abbia approvato la valutazione ex ante comprovante l'effettiva necessità di procedere in tal senso.
Nel caso specifico dei POR FESR 2014-2020, le Regioni del Sud hanno previsto, tra le altre finalità, l'utilizzo di strumenti finanziari anche per promuovere interventi in ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione (Asse I) e per il sostegno alla competitività delle imprese (Asse III).
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Strumenti finanziari per startup: cosa prevedono i POR FESR delle Regioni del Sud
Qualora gli strumenti finanziari sostengano il finanziamento delle imprese, come nel caso dell'Asse III, tale sostegno - si legge sul Regolamento (Ue) 1303/2013 - è finalizzato alla creazione di startup, alla messa a disposizione di capitale nella fase iniziale, vale a dire capitale di costituzione e capitale di avviamento, di capitale di espansione, di capitale per il rafforzamento delle attività generali di un'impresa o per la realizzazione di nuovi progetti, la penetrazione di nuovi mercati o nuovi sviluppi da parte di imprese esistenti, fatte salve le norme dell'Unione applicabili in materia di aiuti di Stato e conformemente alle norme specifiche di ciascun fondo.
Per quanto riguarda la prospettiva di ricorrere a strumenti di ingegneria finanziaria nell'ambito dell'Asse III dei POR FESR, tra le Regioni meno sviluppate solamente la Basilicata si limita a dire che l'uso programmato di tali strumenti verrà attuato “in coerenza con l’art. 37 del Regolamento 1303/2013, sulla base di valutazioni ex-ante”. Le altre Regioni del Mezzogiorno danno, invece, già nei testi dei Programmi operativi, elementi più specifici sugli interventi che intendono avviare.
La Regione Calabria spiega, ad esempio, che, in continuità con gli strumenti già avviati nella programmazione 2007-2013, tutte le azioni rientranti nell'Asse III “verranno sostenute attraverso il rafforzamento del Fondo regionale di ingegneria finanziaria, l’istituzione di strumenti ad hoc per la concessione di garanzie, prestiti e altre forme concedibili con gli strumenti finanziari, gestiti con il supporto di Confidi regionali vigilati e/o la compartecipazione a Fondi gestiti da Intermediari finanziari specializzati, anche per quanto riguarda gli strumenti di equity”. Gli strumenti, si legge ancora nel POR FESR della Calabria, saranno orientati prevalentemente a “garantire l’accessibilità delle risorse finanziarie alle micro e piccole imprese, che trovano maggiori difficoltà nel ricorrere al credito”. Per le PMI non afferenti alle aree di innovazione della Smart Specialization Strategy, infine, è previsto solamente un supporto orizzontale e generico attraverso gli strumenti di ingegneria finanziaria.
Nell'ambito dell'analogo Asse, la Regione Campania spiega, invece che il ricorso a “specifici strumenti di ingegneria finanziaria” sarà effettuato “anche sulla scorta di esperienze già attivate”, come il Fondo Microcredito Piccoli Comuni Campani – PICO.
La Regione Puglia, poi, a sostegno delle azioni comprese nell'Asse III prevede due iniziative. La prima riguarda la creazione di uno strumento di ingegneria finanziaria finalizzato a mettere a disposizione delle PMI pugliesi garanzie per sostenere l’accesso al credito bancario valorizzando le esperienze positive già condotte relativamente alla valorizzazione del ruolo dei Confidi regionali. Il secondo intervento prevede, invece, la creazione di un fondo destinato a sostenere la partecipazione diretta di operatori finanziari specializzati all’interno del capitale delle imprese con l’obiettivo di sostenere sia la creazione di nuove realtà, sia il consolidamento e lo sviluppo delle attività imprenditoriali operative.
Sempre a sostegno della competitività del sistema produttivo regionale (Asse III del POR FESR 2014-2020), la Regione Sicilia, infine, spiega che, anche alla luce del fatto che “le difficoltà nell’ottenere finanziamenti dal sistema bancario e la crisi di liquidità sono spesso i principali fattori che inducono molti imprenditori a cadere nella trappola della criminalità”, è prevista la possibilità di attivare “strumenti finanziari basati sull’offerta di capitale di rischio o di prestiti per le startup”. Inoltre, nell’ambito dello stesso Asse, l'Amministrazione intende promuovere “l’uso di specifici strumenti finanziari che saranno adoperati per conseguire l’obiettivo di favorire la crescita dimensionale delle imprese e la loro patrimonializzazione”. L’Autorità di gestione, si legge ancora nel POR, “valuterà inoltre l’opportunità di contribuire agli strumenti finanziari congiunti di garanzia illimitata e cartolarizzazione a favore delle PMI, applicati dalla BEI, aderendo ad esempio all’Iniziativa PMI”.
> Fondi Ue - strumenti finanziari per startup e sviluppo sostenibile
Il caso della Sardegna: Fondo di capitale di rischio per le imprese
Un caso italiano di strumento finanziario già attivato a sostegno delle imprese innovative, è il Fondo di Capitale di Rischio per le startup, gestito da SFIRS S.p.A nell'ambito del POR FESR 2014-2020 della Regione Autonoma Sardegna.
Con uno stanziamento di 10 milioni di euro, il Fondo sostiene l’avvio e il primo sviluppo di startup innovative con un valido progetto di sviluppo e prospettive di crescita sia dimensionale che reddituale.
Lo strumento, operativo dal 27 aprile 2016, agisce attraverso co-investimenti in operazioni di equity selezionate da investitori privati indipendenti inseriti in un apposito elenco. La partecipazione diretta dell’investitore privato e del Fondo, acquisita mediante sottoscrizione di aumento di capitale, non può superare complessivamente il 49% del capitale sociale dell’impresa beneficiaria, per un importo minimo di 150mila euro e massimo di un milione di euro, ed è temporanea, poiché deve essere smobilizzata dopo un massimo di 5 anni dalla data dell'assunzione.
Le imprese beneficiarie sono le piccole e medie startup innovative iscritte nell’apposita sezione del registro delle imprese, che al momento del versamento delle risorse per l’acquisizione della partecipazione abbiano sede operativa in Sardegna e che necessitino di investimenti di seed capital e start-up capital.
Il caso di InnovFin: prodotti finanziari per imprese innovative europee
Un altro caso di sostegno alle imprese innovative tramite strumenti di ingegneria finanziaria, stavolta gestito direttamente dalla Commissione europea insieme al Gruppo Banca europea per gli investimenti (BEI e FEI), è InnovFin.
Lanciato a giugno 2014 nell’ambito del Programma Ue per la ricerca Horizon 2020, alla luce dell'esperienza positiva del Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (Risk Sharing Finance Facility, RSFF) sviluppato durante il Settimo programma quadro (7PQ), InnovFin prevede una serie di strumenti finanziari e servizi di consulenza volti ad agevolare l'accesso ai finanziamenti da parte delle aziende innovative europee di tutte le dimensioni.
Attraverso i prodotti finanziari InnovFin Commissione, BEI e FEI intendono mettere a disposizione di imprese e promotori di progetti per infrastrutture di ricerca oltre 24 miliardi di euro da investire in R&I (ricerca e innovazione), nell'ottica di mobilitare finanziamenti per 48 miliardi di euro.
Sono 5 gli strumenti finanziari targati InnovFin:
- prodotto InnovFin per grandi progetti, che offre prestiti compresi tra 25 milioni e 300 milioni di euro per progetti di R&I avviati da grandi imprese, università e istituti di ricerca pubblici, infrastrutture di R&I, partenariati pubblico-privato, o società veicolo;
- prodotto InnovFin per la crescita delle midcap, che offre prestiti privilegiati, subordinati e mezzanini di un valore compreso tra 7,5 milioni e 25 milioni di euro alle midcap di maggiori dimensioni (fino a 3mila dipendenti), ma anche a PMI e a piccole midcap;
- prodotto InnovFin di garanzia per le midcap, che offre garanzie e controgaranzie sul finanziamento con capitale di debito fino a 50 milioni di euro per migliorare l'accesso al credito per le midcap innovative (fino a 3mila dipendenti) che non rientrano nel prodotto InnovFin di garanzia per le PMI;
- prodotto InnovFin di garanzia per le PMI, che fornisce garanzie e controgaranzie sul finanziamento con capitale di debito compreso tra 25mila euro e 7,5 milioni di euro, al fine di migliorare l'accesso al credito per le piccole e medie imprese innovative e per le midcap di piccole dimensioni (fino a 499 dipendenti);
- prodotto InnovFin per i servizi di consulenza, che punta a migliorare l'attrattiva finanziaria e la disponibilità a investire in grandi progetti che richiedono ingenti investimenti a lungo termine.
> Fondi europei - buone pratiche nell'uso dei finanziamenti FESR
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