Fondi strutturali e di investimento europei - in Italia speso lo 0,8 per cento
I dati della Commissione Ue sull’uso dei 5 fondi strutturali e di investimento europei nei primi due anni della programmazione 2014-2020.
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> Fondi europei - buone pratiche nell'uso dei finanziamenti FESR
I dati sui fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) arrivano nella cosiddetta relazione annuale sull’attuazione, un elemento inedito di rendicontazione rispetto alla programmazione precedente. Contemporaneamente l’Esecutivo di Bruxelles ha lanciato una nuova e più robusta versione della piattaforma aperta di dati relativi alla coesione. Questo sito, in un’ottica di trasparenza, presenta nuove sezioni che illustrano la performance dei fondi SIE e misurano il raggiungimento degli obiettivi.
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Le cifre dei fondi SIE 2014-2020
Di quanto stiamo parlando? La dotazione dei fondi SIE 2014-2020 (FESR, FSE, Fondo di Coesione, FEASR e FEAMP), con il cofinanziamento nazionale, rappresenta uno sforzo d'investimento pari a 638 miliardi di euro, di cui 181 miliardi di euro dedicati alla crescita intelligente, con investimenti in ricerca e innovazione, tecnologie digitali e sostegno diretto a oltre due milioni di piccole imprese.
In un periodo di fragilità economica per l’Europa, la nuova generazione di programmi a valere sui fondi SIE offre una grande opportunità per gli investimenti pubblici e privati al fine di promuovere la crescita e l’occupazione. La maggior parte di questi programmi erano stati negoziati tra il 2014 e il 2015 e i primi mesi sono stati utilizzati per definire le giuste condizioni atte a garantire la qualità e la solidità degli investimenti (condizionalità ex ante) nel rispetto delle nuove disposizioni del quadro comune dei fondi, che prevedono anche un migliore monitoraggio dei risultati.
Questa maggiore attenzione per la performance è anche rafforzata dai piani di valutazione predisposti per ogni programma di investimento e volti a ottenere un quadro più chiaro dei risultati in una prospettiva temporale.
Dopo questo periodo di preparazione, la relazione segnala una forte accelerazione degli investimenti negli ultimi mesi la cui attuazione dovrebbe raggiungere la velocità di crociera nel 2017. Alla fine del 2015, infatti, i contributi europei erano stati erogati a 274mila imprese; 2,7 milioni di persone avevano già beneficiato di assistenza per trovare un lavoro; era stata migliorata la biodiversità di 11 milioni di ettari di terreni agricoli e un milione di progetti risultavano finanziati dall'Ue, per un valore complessivo di quasi 60 miliardi di euro.
Questa cifra è raddoppiata nell'arco di nove mesi e nell'autunno del 2016 quasi 130 miliardi di euro (il 20% della dotazione complessiva dei fondi SIE) risultavano investiti in piccole imprese, ricerca, banda larga, efficienza energetica e in migliaia di altri progetti incentrati sulle priorità fondamentali della strategia dell'Ue a favore della crescita e dell'occupazione. Il raddoppio dell'uso degli strumenti finanziari nel quadro degli investimenti dei fondi SIE, come previsto negli obiettivi del piano di investimenti, era stato quasi raggiunto alla fine del 2015.
La spesa dei fondi SIE in Italia
In Italia a fare la parte del leone sono il Fondo europeo di sviluppo regionale – FESR, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale – FEASR e il Fondo Sociale Europeo - FSE.
Secondo gli ultimi dati, in due anni, su circa 74 miliardi di fondi pianificati, poco più di 14 miliardi sono stati stanziati per progetti selezionati (14%) e sono stati spesi solo 573 milioni di euro, pari allo 0,8% del totale.
Per fare qualche confronto, la Francia ha deciso la destinazione del 29,7% dei fondi e speso il 2,6% delle risorse, mentre la Germania ha deciso la destinazione del 30,1% dei fondi e speso il 3,5% del totale.
I progetti, nel nostro Paese, riguardano prima di tutto la competitività delle imprese e gli investimenti in ricerca e sviluppo, seguiti dalla promozione dell’occupazione, dalla protezione dell’ambiente e dalla promozione dell'efficienza energetica.
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