DEF - 35 miliardi per completare le opere prioritarie
Non solo nuovi fondi, ma anche una grande attenzione alla revisione dei progetti esistenti.
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Sono questi gli elementi chiave dell’allegato infrastrutture al Def. Il documento che definisce le priorità della politica di investimenti in opere pubbliche per i prossimi anni in questa edizione ha due caratteristiche chiave. La prima è che individua, su un totale di 111 opere, un pacchetto di 23 infrastrutture che andranno sottoposte a revisione dei progetti, per risparmiare risorse rispetto alla programmazione attuale. La seconda è che fotografa, con un numero, il fabbisogno di risorse necessarie a completare le opere che non subiscono varianti: 35 miliardi di euro.
Il nuovo allegato Infrastrutture al Def
L’allegato infrastrutture al Def prende quest’anno il nome di “Connettere l'Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture”. Bisogna ricordare che, dopo la cancellazione della legge Obiettivo, questo documento non ha più la natura di indicare la lista delle opere alle quali applicare le regole speciali previste da quella norma. Serve, invece, a spiegare in maniera rapida quali sono le priorità sul fronte degli investimenti che il Paese avrà nei prossimi anni. Si tratta, quindi, di un documento programmatico e più leggero che in passato.
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Le 111 opere prioritarie
In generale il documento individua 111 opere infrastrutturali prioritarie. Una parte di queste, ben 23, andranno sottoposte a project review per abbatterne i costi e velocizzare i tempi di realizzazione. Per la Livorno-Civitavecchia è prevista una “project review con valutazione delle possibili alternative, inclusa la riqualifica dell'attuale infrastruttura extraurbana principale”. Stesso discorso per il Ponte sullo Stretto, che andrà sottoposto a “progetto di fattibilità” per verificare le possibili opzioni di attraversamento.
Le opere da revisionare
Sulla Torino-Lione la “project review è finalizzata a verificare la funzionalità merci e a ridefinire i costi dell'intervento”. Mentre sul Terzo Valico andranno “ottimizzati l'inserimento nella rete esistente e il modello di esercizio”. Ma modifiche sono programmate su molte altre opere, segno di una volontà di agire ad ampio raggio: Statale Jonica 106, Alta velocità Milano-Venezia e Napoli-Bari, autostrada Roma-Latina, Brennero, nodo ferroviario di Milano, miglioramento tecnologico della direttissima Roma-Firenze.
Le opere da completare
L’altro elemento chiave è la cifra necessaria a completare le opere in progettazione avanzata che non hanno bisogno di una project review. Si tratta di 35 miliardi di euro che, però, in buona parte sono già stati trovati. Secondo il documento, infatti, 11,5 miliardi di euro arriveranno dai fondi FSC programmati lo scorso dicembre dal Cipe, mentre il resto sarà coperto da altre fonti.
Il fondo da 47 miliardi
In questo senso, sarà decisivo il ruolo dei maxifondo da 47,5 miliardi di euro attivato dal Consiglio dei ministri della scorsa settimana. Almeno metà di questo denaro andrà alle priorità infrastrutturali, consentendo così di completare il quadro finanziario delle opere indicate dall’allegato al Def.
Le piste ciclabili
Infine, ci sono alcuni capitoli collaterali, indicati dal documento. A partire dalle ciclovie, giudicate prioritarie dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Vengono così indicati alcuni progetti: il Grande raccordo anulare delle biciclette a Roma, la ciclovia dell’acquedotto pugliese, la ciclovia del Sole tra Verona e Firenze, la Venezia-Torino.
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