RIF 2019: PMI e innovazione, le sfide in ambito finanziario
Accompagnare le piccole e medie imprese italiane nel loro percorso verso crescita sostenibile, innovazione tecnologica e competitività sul mercato globale. Ecco alcuni importanti spunti di riflessione emersi durante il Rome Investment Forum 2019 a proposito delle sfide per il settore finanziario.
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Emerge, nella giornata conclusiva della conferenza internazionale RIF 2019, la sempre crescente rilevanza delle piccole e medie aziende sul territorio nazionale. In ottica futura, il panel di confronto rappresenta un ottimo trampolino in vista della prossima presidenza italiana del G20 nel 2021, la prima volta per il nostro Paese.
Quadro normativo per la crescita delle PMI
Le PMI, come ha sottolineato in apertura Gianluca Riccio, Vice Chair Business at OECD Finance Committee, rappresentano il 40% del PIL a livello mondiale ed il 50% del livello di occupazione nel mondo, senza contare che ben l’80% delle assunzioni in Europa sono all’interno di realtà simili.
Nonostante i dati sopracitati, il contesto normativo complesso non facilita la crescita delle piccole aziende che, seppure in uno trend positivo, devono scontrarsi con questa criticità. La frammentazione nella regolamentazione, così come emerge anche nel Financial Stability Report 2019, comporta dei tassi che le imprese non riescono a sopportare, dovendo quindi ripiegare su delle soluzioni di aggiustamento e innescando un circolo vizioso. In tal senso, si prospettano una serie di ipotetiche soluzioni che hanno come comune minimo denominatore la cura complementare di tre elementi, ossia produttività, crescita e stabilità.
“Una politica che funziona sulle PMI è una politica che funziona”, ha affermato il Vicepresidente Riccio. Un parere trasversale all’intero panel e sul quale anche altri interventi hanno successivamente posto l’accento. In concreto, quindi, una policy che funziona su piccola scala può essere poi adattata a realtà di maggiori dimensioni, al contrario, le norme adatte alle grandi realtà spesso mettono in difficoltà le PMI, minandone la sopravvivenza.
Un esempio di approccio che fa delle esigenze delle PMI sul territorio la propria cifra di vantaggio, in ottica di economia circolare e sviluppo sostenibile, è il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Come ha spiegato Pierpaolo Stra, Deputy Chairman Iccrea Banca, il credito cooperativo, grazie all’integrazione di 140 banche e 750mila soci operanti nel Paese, ha risposto alle esigenze delle aziende piccole e medie, garantendo un supporto a tutto tondo: dal livello finanziario alle relazioni, dai servizi specializzati alle interconnessioni con istituzioni pubbliche e private. “Lo sviluppo dell’economia sul territorio è l’unico modo per garantire benessere diffuso e il recupero dell’ottimismo che abbiamo perduto”, ha affermato in conclusione il Vicepresidente Stra.
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Venture Capital e mercato globale
Sul tema PMI e innovazione si inserisce lo speech di Gianmarco Carnovale, President Roma Startup, durante il quale si fa una panoramica circa il consolidamento del cluster industriale intorno al modello di filiera del venture investing. Protagoniste delle dinamiche di venture capital, che utilizzano la tecnologia per creare nuovi mercati o efficientare quelli esistenti, sono le cosiddette nuove imprese innovative. A tal proposito il presidente Carnovale ha spiegato: “Le imprese sono innovative oltre che nuove, ciò significa che questi soggetti non possono nascere e crescere sostenuti dalla finanza tradizionale. Il debito non può alimentare qualcosa che è a rischio totale e allo stesso tempo scommettere su ciò che non è mai stato fatto prima”.
Le imprese innovative, quindi, seguono logiche assestanti rispetto alla classica impresa, dovendosi focalizzare più sulla conquista del mercato globale che sulla restituzione del debito. Essendoci nel mercato un solo player vincitore, che si aggiudica una sorta di monopolio sull’idea innovativa, sta ai venture capitalist sostenere la startup o la scaleup per raggiungere l’obiettivo, dato che un investitore tradizionale non si assumerebbe mai il rischio di finanziare una realtà con un fattore intrinseco di rallentamento del genere.
Anche Pietro Poletto, Global Head of ETF and Fixed Income Markets EuroTLX CEO London Stock Exchange Group, conferma questa necessità per le PMI italiane di assumere un punto di vista più ampio per inserirsi nel mercato globale. Per fare ciò serve puntare su strumenti come il Fondo di Garanzia per le PMI e i minibond, obbligazioni o titoli di debito a medio-lungo termine emessi da società italiane non quotate, tipicamente PMI, normalmente destinate a piani di sviluppo, a operazioni di investimento straordinarie o di refinancing.
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