Pesca: cosa stanno facendo i FLAG per la crisi Covid-19
Dopo l'impegno per tenere aperti i mercati ittici e organizzare le vendite a domicilio, i FLAG stanno approvando bandi per aiutare i pescatori a superare la crisi del Coronavirus. C'è, però, un problema di liquidità, avvertono. Le imprese hanno bisogno di sapere quando potranno contare sui contributi già previsti e come verranno riprogrammate le risorse residue del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
> Coronavirus, il punto sugli aiuti alla pesca e all'acquacoltura
Alla luce della crisi sanitaria ed economica collegata al Coronavirus, la DG Mare della Commissione europea ha invitato gli Stati membri a informare i FLAG della possibilità di aggiornare le proprie Strategie per sostenere più efficacemente le imprese della pesca e dell'acquacoltura.
Ad aprile l’Autorità di Gestione del PO FEAMP, il Programma operativo del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca 2014-2020, e la Rete nazionale dei FLAG hanno incontrato una rappresentanza di Organismi intermedi e FLAG, per confrontarsi su possibili progetti pilota che potrebbero contribuire a superare l’emergenza Covid-19. Riunione da cui è nato un rapporto con le proposte e le richieste dei Gruppi di azione locale.
Cosa sono i FLAG
Acronimo di Fisheries Local Action Group, i FLAG sono Gruppi di azione locale chiamati ad attuare strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD: Community Led Local Development) a sostegno dei settori della pesca e dell'acquacoltura e dei territori che ruotano attorno all'attività ittica.
Analogamente ai GAL, i Gruppi di azione locale in agricoltura finanziati dai PSR, i FLAG portano avanti una strategia di sviluppo e un piano di azione che individuano una serie di obiettivi coerenti con i fabbisogni di sviluppo economico e di inclusione sociale individuati e si concretizzano in bandi pubblici rivolti ai soggetti dei rispettivi territori.
> Per approfondire: Bilancio UE 2021-2027: Bruxelles aumenta i fondi per la pesca
Sostegno alla vendita diretta, a domicilio e online
Nel periodo del lockdown, in quanto mediatori tra pescatori e acquirenti, i FLAG si sono impegnati soprattutto per agevolare la vendita dei prodotti, mantenendo attivi i mercati ittici, sostenendo i venditori ambulanti, avviando attività di vendita a domicilio e promuovendo piattaforme di e-commerce.
Superata questa prima fase, i FLAG hanno iniziato a progettare interventi per sostenere e diversificare il reddito dei pescatori, che sono stati poi raccolti nel rapporto.
Sicurezza, DPI e sanificazione degli ambienti di pesca
Il primo fronte di intervento è naturalmente quello della sicurezza.
Il FLAG Mare delle Alpi, in Liguria, ad esempio sta predisponendo delle operazioni incentrate sul sostegno alle imprese per quanto riguarda le forniture di dispositivi di protezione individuale (DPI).
In Puglia il FLAG Ponte Lama ha proposto alla Regione un progetto da attivare nell’ambito della Misura 1.26 del FEAMP per definire, insieme all'INAIL, un decalogo e delle linee guida delle prassi necessarie a mettere in sicurezza i lavoratori. Alla Regione Puglia spetterà, inoltre, la fornitura dei dispositivi di protezione individuale e dei materiali per la sanificazione degli ambienti a bordo.
Il FLAG Veneziano, invece, ha pubblicato un bando per il finanziamento di innovazioni nella filiera ittica, con particolare attenzione a quelle per la messa in sicurezza sanitaria e la qualificazione del prodotto, pensando a un marchio di riconoscimento No Covid.
Promozione, innovazione, informazione e formazione
Il FLAG Veneziano sta anche lavorando a dei progetti da utilizzare nei borghi rurali o di pesca per la valorizzazione del territorio, mentre il FLAG Pescando Sardegna centro occidentale intende puntare sull’innovazione produttiva delle acque interne, portando a valore la sperimentazione su muggini e ostriche fatta dall’Istituto marino nazionale.
In Campania il FLAG Approdo di Ulisse ha avviato la predisposizione di un incubatore legato alle imprese di pesca, che ne supporti la ripartenza e le aiuti ad orientarsi tra le varie normative approvate in risposta al Coronavirus.
Intervento congiunto per i FLAG Levante Ligure, Savonese e Mare delle Alpi, che stanno realizzando una piattaforma online condivisa attraverso la quale dare continuità all’offerta formativa nei confronti delle imprese dei rispettivi territori tramite webinar.
Pesca sostenibile e raccolta plastica in mare
Oltre a concentrarsi sulle risposte immediate per sostenere il reddito dei pescatori e la prosecuzione delle attività in sicurezza, i FLAG hanno continuato a lavorare per la sostenibilità del settore.
Così i quattro FLAG Sardi hanno promosso un’azione per coinvolgere i pescatori nel conferire i rifiuti marini in isole ecologiche poste in banchina, mentre il FLAG Costa dei Trabocchi, in Abruzzo, ha deciso di aggiornare la propria strategia di sviluppo locale con un’azione per finanziare l’acquisto di attrezzi di pesca più selettivi e sostenibili.
In cambio di una retribuzione forfettaria per giornata di uscita, grazie a un progetto del FLAG Isole di Sicilia, i pescatori dell'area escono in mare per raccogliere rifiuti marini e portarli all’isola ecologica, contenendo il marine litter e contribuendo al monitoraggio ambientale.
Le richieste dei FLAG
Gli interventi attivati dai FLAG rappresentano naturalmente una risposta parziale alle necessità del settore, che sta vivendo una dura crisi e ha bisogno di risposte di più ampio raggio, soprattutto sul fronte liquidità.
A livello UE sono state adottate una serie di misure per sfruttare le risorse del FEAMP a supporto dei pescatori, dagli indennizzi per la sospensione delle attività di pesca e acquacoltura agli aiuti per lo stoccaggio temporaneo dei prodotti, passando per il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, che permette ai Paesi UE di fornire finanziamenti fino a un massimo di 120mila euro per impresa.
I pescatori, però, sottolineano i FLAG, hanno bisogno di sapere quando arriveranno questi contributi, per organizzarsi e pianificare spese e investimenti. Un intervento in tal senso è arrivato dal Dl Liquidità, che ha previsto l'erogazione degli aiuti FEAMP per le giornate di arresto temporaneo obbligatorio:
- entro 15 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione, per gli anni 2017 e 2018,
- entro 90 giorni dalla medesima data, per l'anno 2019.
- entro 60 giorni dalla data di presentazione delle domande, per l'annualità 2020.
I FLAG chiedono poi di approfittare della maggiore flessibilità autorizzata da Bruxelles, che permette di modificare con procedure semplificate i Programmi operativi FEAMP per introdurre nuove misure collegate al Coronavirus. L'appello è ad accelerare i processi di approvazione delle modifiche, per riassegnare rapidamente le risorse finanziarie residue e far fronte alle esigenze derivanti dalla crisi.
Photo credit: Susanne Pälmer da Pixabay
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