Horizon 2020: info day sulle azioni Marie Sklodowska-Curie
Presentato a Roma il piano di lavoro provvisorio 2014-2015 del nuovo programma Marie Sklodowska-Curie Actions (MSCA) per la mobilità dei ricercatori in Horizon 2020.
Il 2 dicembre presso la sede del MIUR a Roma, l’Agenzia per la promozione e la ricerca europea (APRE) ha organizzato una giornata informativa sul Piano di lavoro 2014-2015 del nuovo programma europeo per la mobilità dei ricercatori Marie Sklodowska-Curie Actions (MSCA).
Il programma MSCA rientra nel primo pilastro del nuovo programma europeo per la ricerca Horizon 2020, denominato ‘excellent science’. Al programma MSCA sono stati assegnati oltre 6,1 miliardi (+30% rispetto al Settimo programma quadro, 7PQ) per i prossimi sette anni.
7PQ, l’Italia e la mobilità dei ricercatori
Nell’ambito del 7PQ, l’Italia ha presentato 5.451 proposte progettuali per il programma Marie-Curie, ha ricordato Maria Uccellatore, della Dg Internazionalizzazione della Ricerca del MIUR, ma solo 1.005 sono giunte a negoziazione. A questo divario, che evidenzia ancora una volta la debolezza italiana in fase progettuale, si aggiungono le consistenti differenze nei flussi di mobilità dei ricercatori. L’Italia, infatti, è al primo posto in Europa per il numero di ricercatori che vanno all’estero, ma al settimo posto per l’accoglienza di ricercatori internazionali (azione IIF).
Per quanto riguarda le borse intra-europee per lo sviluppo della carriera (azione IEF) l’Italia si colloca al secondo posto dopo la Spagna e al terzo per le borse internazionali per un soggiorno all’estero (azioni IOF).
Le azioni Marie Sklodowska-Curie
Obiettivo del nuovo programma per la mobilità dei ricercatori, ha evidenziato Alessandra Lucchetti, capo unità della Dg Educazione e cultura della Commissione europea, è favorire lo sviluppo e l’applicazione del capitale intellettuale europeo. Rispetto alla precedente programmazione ci sono alcune novità, a partire dal nome del programma, che vede aggiungersi il cognome da nubile del premio nobel polacco: Marie Sklodowska-Curie.
Tra le altre novità c’è l’inserimento del ‘settore non accademico’ (associazioni, attori socio-economici, imprese, ecc…) tra i beneficiari e i partecipanti del programma. Come nella vecchia programmazione sarà mantenuto un approccio ‘bottom-up’, per favorire lo sviluppo di qualsiasi settore della ricerca, e la centralità della mobilità, non solo geografica ma anche intersettoriale e transdisciplinare. Il programma MSCA continuerà a sostenere l’occupazionalità dei ricercatori e la partecipazione delle donne nella ricerca.
Per quanto riguarda le caratteristiche finanziarie sarà adottato l’approccio semplificato dei costi unitari, mentre i piani di lavoro avranno cadenza biennale invece che annuale. Le tempistiche per l’assegnazione dei finanziamenti saranno abbreviate a otto mesi per tutte le azioni, con una deroga a nove mesi per le azioni dell’European research council (ERC).
Il programma MSCA si articola in quattro azioni:
- Innovative training networks (ITN): si rivolge escusivamente ai ricercatori alle prime armi;
- Individual fellowships (IF): le borse sono suddivise in European fellowships e Global fellowships per favorire la mobilità extra-Ue;
- Research and innovation staff exchange (RISE): prevede il rientro obbligatorio dello staff in mobilità per favorire il trasferimento delle conoscenze e promuove la mobilità tra mondo accademico e mondo non accademico;
- Cofunding programmes (COFUND): è stato esteso ai programmi dottorali, non solo post-dottorali. E’ l’unica azione del programma co-finanziata dall’Ue al 50%, e non al 100%. I beneficiari potranno chiedere ai rispettivi Stati membri di coprire parte del finanziamento con i Fondi strutturali.
Alle precedenti azioni si aggiungono le attività di supporto: Notte europea dei ricercatori e sostegno ai National contact point (NCP).
L’Italia e il programma MSCA
L’obiettivo dell’Italia nell’ambito del nuovo programma MSCA, ha proseguito Daniela Corda, delegato nazionale del Comitato ERC, è aumentare la competitività del paese acquisendo più fondi europei per la ricerca, raggiungendo quota 14%. Nel 7PQ, l’Italia ha acquisito l’8% dei fondi stanziati per tutto il programma e circa il 6% dei fondi stanziati per le azioni Marie Curie. L’Italia, ha dichiarato la Corda, deve pertanto imparare ad attrarre i ricercatori, invece di continuare a parlare di fuga di cervelli, poiché la mobilità è una componente essenziale della vita di un ricercatore, che lo rende più competitivo sul mercato.
Dai dati presentati il 20 novembre 2013 durante il meeting europeo degli NCP a Bruxelles , ha concluso Katia Insogna del NCP People, il 7PQ ha favorito la mobilità di 2.361 ricercatori italiani, con il settore ‘life science’ al primo posto tra gli ambiti di ricerca.
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Piano di lavoro provvisorio Marie Sklodowska-Curie Actions (MSCA) 2014-2015
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