Decreto crescita: incentivi fiscali per investimenti, capitalizzazione e quotazione
Incentivi alla capitalizzazione e alla quotazione in borsa e credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali delle imprese. Sono alcune delle misure previste dal decreto Crescita e annunciate oggi dai ministri dell'Economia e dello Sviluppo economico Pier Carlo Padoan e Federica Guidi.
Le misure varate dal Governo, fa sapere il ministro dello Sviluppo economico, ammontano a "non meno di 3 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie", di cui un miliardo e mezzo di euro - disposti tra decreto legge e successivi decreti attuativi - di tagli alle bollette e un altro miliardo e mezzo di incentivi fiscali agli investimenti produttivi e alla capitalizzazione d’azienda.
Benefici fiscali sugli aumenti di capitale
Per favorire la capitalizzazione delle imprese si prevede il potenziamento dell'ACE, l'Aiuto alla Crescita Economica che garantisce un beneficio fiscale a fronte degli aumenti di capitale. In particolare, viene ampliata la platea dei beneficiari e per le imprese che si quotano l’apporto di capitale viene incrementato del 40% per 3 anni per favorire il canale di Borsa nella raccolta delle risorse (Super ACE).
Incentivi alla quotazione in borsa delle PMI
La nuova normativa prevede, tra le altre cose, incentivi alla quotazione in borsa delle piccole e medie imprese. Nello specifico, si prevede la possibilità di emettere azioni dotate di voto plurimo, uno strumento di flessibilità che incentiva la quotazione di PMI a controllo familiare e che premia gli investitori di lungo periodo. Inoltre, si agevola l'adozione dei principi contabili internazionali anche per le società non quotate e si riduce il capitale sociale minimo delle S.p.a. da 120mila euro a 50mila euro. Viene poi ridotto a 15 giorni il periodo minimo per l'esercizio dell'opzione per le imprese non quotate e viene introdotta la possibilità di inserire negli statuti delle PMI quotate una soglia per l'opa obbligatoria diversa dal 30% e compresa tra il 20% e il 40%. Infine, per le PMI quotate è previsto un aumento dal 2% al 5% della soglia per la comunicazione delle partecipazioni rilevanti e per l'ammissibilità delle partecipazioni reciproche.
Credito d'imposta sugli investimenti in beni strumentali
Il decreto riconosce un credito d'imposta pari al 15% dell'investimento incrementale effettuato nei prossimi 12 mesi rispetto alla media dei cinque anni precedenti alle imprese che avranno effettuato investimenti di almeno 10mila euro in macchinari e beni strumentali. Il credito sarà fruibile in compensazione dei tributi a partire dal 2016.
Semplificazioni e riduzione degli incentivi per il fotovoltaico
Il decreto prevede semplificazioni per i piccoli produttori del fotovoltaico e incentivi ridotti per i grandi produttiori. Per i primi, è prevista l'introduzione di un modello unico per le comunicazioni, la riduzione dei documenti da presentare, la liberalizzazione degli impianti sui tetti di edifici non vincolati. Per i titolari di impianti con una produzione maggiore ai 200 Kw (che percepiscono il 60% degli incentivi), si prevede invece la possibilità di scegliere tra l'erogazione dell'incentivo su 24 anni (invece che su 20 anni) e una riduzione del contributo.
Risparmi per la spesa di energia elettrica
Il decreto prevede una riduzione media della spesa per l’energia elettrica di un miliardo e mezzo di euro a regime. Lo sconto riguarderà prevalentemente le PMI ma avrà effetti positivi anche per le famiglie.
Maggiore equità in bolletta
Viene garantita una maggiore equità nella bolletta attraverso l'eliminazione di privilegi, la ridistribuzione dei costi sulla base dei consumi effettivi e l'inasprimento dei controlli sugli incentivi erogati agli operatori.
Credito diretto alle imprese da compagnie di assicurazione e società di cartolarizzazione
Alle compagnie di assicurazione e alle società di cartolarizzazione verrà data la possibilità di concedere credito diretto alle imprese. Viene poi eliminata la ritenuta d'acconto sui finanziamenti a medio-lungo termine alle imprese concessi da banche, fondi di credito e compagnie di assicurazione localizzati all'estero. Le misure dovrebbe creare un aumento di almeno 20 miliardi di euro del volume di crediti disponibili per le PMI.
Eliminazione della ritenuta d'acconto sulle obbligazioni
Viene eliminata la ritenuta d'acconto sugli interessi e i proventi corrisposti sulle obbligazioni non quotate collocate presso investitori qualificati e sugli interessi e i proventi delle obbligazioni e dei titoli similari corrisposti alle società di cartolarizzazione che li sottoscrivono. E' inoltre prevista l'estensione dell'imposta sostitutiva anche alle cessioni di crediti garantiti.
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