Legge Stabilita' 2017 - Via libera Senato ma senza novita' su detrazioni fiscali
Legge di Bilancio in approvazione. Il testo della manovra sarà licenziato oggi dal Senato, nella versione della Camera.
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Con l’ok lampo alla legge di bilancio saltano tutte le correzioni in materia di detrazioni fiscali. E’ questo il paradossale effetto collaterale innescato dalla crisi di Governo. Gli emendamenti su ecobonus e sismabonus, infatti, erano stati rimandati da Montecitorio alla discussione di Palazzo Madama, per una questione di tempi. Quella discussione, però, non ci sarà più, dal momento che l’esito del referendum ha costretto il Parlamento a un passaggio lampo sul testo del Ddl.
Le modifiche che saltano
Vengono così meno di colpo almeno cinque modifiche sulle quali la maggioranza aveva già trovato un accordo. Riguardano tutte punti sui quali il capitolo delle detrazioni fiscali era decisamente da rivedere, per rendere più efficaci soprattutto due novità: i bonus potenziati per i condomini e per l’antisismica.
Le spese per la classificazione sismica
Il primo emendamento concordato, nello specifico, prevedeva che dal prossimo primo gennaio anche le spese effettuate per la classificazione sismica di prime e seconde case e delle attività produttive, ricadenti nelle zone sismiche 1, 2, e 3, avrebbero potuto usufruire del credito di imposta al 65%. Il motivo di questa precisazione è che, al momento, chi effettua le verifiche sul proprio edificio senza fare i lavori non ha diritto a nessuno sconto. Si tratta di un meccanismo che, all’atto pratico, disincentiva il monitoraggio del patrimonio esistente.
Le bonifiche da amianto
Il secondo emendamento estendeva fino al 31 dicembre 2018 l’ecobonus al 65% anche per gli interventi di bonifica dell’amianto, effettuati contestualmente e correlati a lavori per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio. Con l’attuale versione dell’articolo 2, infatti, le bonifiche da amianto non vengono in alcun modo incentivate dal Governo. Nonostante siano ampiamente considerate un’attività strategica per la salvaguardia dell’ambiente.
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La cessione dei crediti
Il terzo emendamento estendeva la facoltà di cessione del credito, oggi prevista solo per i lavori di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni dei condomini, anche alle opere su singole unità abitative. In questo caso la questione è legata all’importanza delle regole sulla cessione dei crediti. Per la maggioranza, infatti, dalla loro buona riuscita dipendono molti degli effetti che gli sgravi riusciranno ad avere. La cessione è essenziale per allargare gli sconti fiscali anche a coloro che non hanno accesso alle detrazioni, come gli incapienti.
Le aree verdi
Il quarto emendamento, poi, includeva tra gli interventi di ristrutturazione edilizia che hanno diritto alla detrazione del 50% anche la sistemazione a verde di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari. Lo strumento del 50%, cioè, non deve essere utilizzato soltanto per le costruzioni in senso stretto, ma anche per attività con un importante impatto ambientale.
Il ruolo delle banche e delle imprese
A questo pacchetto sarebbe stata aggiunta una quinta proposta, elaborata dal relatore del provvedimento alla Camera, il deputato Pd Mauro Guerra. L’ipotesi di questa modifica era di ampliare il raggio d’azione delle cessioni dei crediti, dai soli fornitori (come nella versione attuale) alle banche. In questo modo le norme sugli incapienti sarebbero diventate decisamente più efficaci.
Due riforme a metà
Tutti questi capitoli, però, resteranno solo sulla carta. E non si tratta di una questione marginale. Il rischio, a questo punto, è che alcune delle novità più importanti della legge di Bilancio, come quelle sui condomini e sull’antisismica, restino a metà strada e non abbiano gli effetti sperati all’inizio.
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