Sismabonus - decreto in ritardo, scadenze a rischio

 

Sismabonus in ritardo. Anche se il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio fa pressing per accelerare i tempi.

Infrastrutture - foto di Jeremy Levine Design

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Il decreto del Mit che deve lanciare gli incentivi fiscali per la messa in sicurezza antisismica è a rischio ritardo. La legge di Bilancio, infatti, indica la scadenza del prossimo 28 febbraio per chiudere il provvedimento che dovrà dare attuazione al sismabonus. Gli uffici tecnici del Ministero che hanno seguito il dossier, però, hanno accumulato un rallentamento consistente nel corso delle ultime settimane. Ora si sta cercando lo sprint finale, ma difficilmente si riuscirà a centrare l’obiettivo.

I due livelli di sconto

Il meccanismo immaginato dal Governo all’indomani del terremoto nel Centro Italia non è partito in automatico dal primo gennaio scorso. Ha bisogno, infatti, di un decreto attuativo. Nell’immediato, quindi, si è messo in moto solo uno sconto del 50%, con detrazione spalmata su cinque anni. C’è un secondo livello di detrazioni che ancora attende di partire.

Le detrazioni dell'85%

Si tratta dell’incentivo più interessante, che consentirà di arrivare fino alla quota dell’85% per lavori sulle parti comuni dei condomini. Questo limite, però, sarà raggiungibile solo nel caso in cui si riesca a migliorare la classe di rischio sismico. Il problema, però, è che le classi di rischio sismico, ad oggi, ancora non esistono.

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Il decreto del Mit

A definire cosa saranno deve essere il Consiglio superiore dei lavori pubblici, organo tecnico collocato all’interno del Ministero delle Infrastrutture, che sta lavorando a un sistema di linee guida per indicare ai tecnici quando un edificio dovrà essere collocato in una certa classe di rischio.

Come funzioneranno le classi di rischio

Il meccanismo funzionerà in maniera assimilabile alle classi di certificazione energetica: si andrà dalla A alla F. Il livello più alto, misurando l’età e lo stato di salute delle strutture, sarà quello con meno possibilità di danneggiarsi in caso di sisma. Quello più basso, al contrario, sarà collegato ai fabbricati più pericolosi. Incrementando la propria classe di rischio si otterrà uno sconto extra rispetto a quello base.

Chi sta lavorando al testo

Queste linee guida sono già state scritte in una prima bozza, preparata da una commissione esterna al Ministero. Il Consiglio superiore, però, una volta coinvolto nella vicenda, ha deciso di procedere a una riscrittura del testo. La prima versione, infatti, era impostata solo su principi economici, ma per il Consiglio andava introdotto il concetto di salvaguardia delle vite umane.

Provvedimento in ritardo

Nelle ultime settimane, con questa riscrittura, è stata accumulato un ritardo che difficilmente sarà possibile recuperare. Il sismabonus, quindi, non partirà come previsto entro la fine di febbraio. Bisognerà aspettare più a lungo. Anche perché le linee guida dovranno essere recepite con un decreto, che richiede dei tempi tecnici.

Le mosse di Delrio

Per evitare che il ritardo sia eccessivo, in queste settimane Delrio si sta muovendo con molta decisione. Il ministro ha costituito una nuova commissione, in seno al Consiglio superiore, con l’obiettivo di chiudere i lavori entro la fine di febbraio. Il decreto arriverà subito dopo, in ritardo soltanto di qualche settimana.

Per centrare questo obiettivo, però, bisognerà lasciare il provvedimento quasi identico alla versione preparata qualche mese fa, portando solo poche limature. Una mediazione molto difficile da raggiungere. 

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