FESR Calabria: mix di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per gli investimenti delle imprese
Partenza a settembre per il nuovo Fondo istituito dalla Regione Calabria, con una dotazione di 30 milioni di euro a valere sul PR FESR FSE+ 2021-2027, per sostenere gli investimenti delle PMI in ottica di green e digital transition. Un Fondo che si inserisce nella più ampia strategia della Regione per assicurare ad ogni segmento del sistema regionale lo strumento di finanziamento più adeguato: dai tradizionali contributi a fondo perduto per la generalità delle imprese fino al Fondo rotativo realizzato in tandem con Cassa Depositi e Prestiti; dai mini contratti di sviluppo, anche in ottica attrazione investimenti, fino ai contratti di filiera. Le anticipazioni di Paolo Praticò, Dirigente generale del Dipartimento Sviluppo Economico e Attrattori Culturali della Regione Calabria.
Incentivi occupazione in Calabria: bando da 35 milioni per le imprese
Lo strumento finanziario che si attiverà a settembre si chiama Fondo Competività Imprese (FCI) e si pone l’obiettivo di incentivare le imprese calabresi ad abbracciare il percorso delle transizioni gemelle - verde e digitale - attraverso la combinazione di finanziamenti a tasso agevolato e contributi in conto capitale e grazie a una struttura su due assi, che permette di garantire risorse adeguate agli investimenti più sostanziosi, assicurando però una riserva di budget anche a quelli di importo più modesto.
Una scelta, spiega Paolo Praticò a FASI, che si inserisce in una più ampia strategia della Regione, che ha disegnato gli strumenti della programmazione FESR 21-27 come un percorso a complessità crescente, per livello di specializzazione settoriale, per sofisticazione delle procedure e per dimensione degli investimenti finanziabili, per coprire tutto l'arco che va dalle iniziative di micro dimensione fino alla soglia di 20 milioni di euro che determina la possibilità di accesso ai contratti di sviluppo.
Un percorso scandito anche a livello cronologico, con i primi bandi (quelli per impianti e macchinari, per l'internazionalizzazione e per l'acquisizione di servizi avanzati da parte delle imprese) partiti per primi nei mesi scorsi, poi il Fondo Competività Imprese (FCI) in uscita a settembre, e a seguire il Fondo rotativo in via di predisposizione con CDP, i mini contratti di sviluppo e i contratti di filiera.
Cosa offre il FESR 21-27 alle imprese calabresi?
Il FCI non è il primo strumento finanziario attivato dalla Regione Calabria grazie alle risorse FESR, ricorda Praticò.
E in effetti già nella programmazione 2014-2020 la valutazione ex ante ha suggerito di sfruttare il valore aggiunto del ricorso agli strumenti finanziari, che permettono di garantire una copertura più ampia delle operazione finanziate, riducendo il problema di reperire le risorse necessarie al cofinanziamento privato dell’operazione da parte dei beneficiari. Il FRIF, il Fondo Regionale di Ingegneria Finanziaria, è stato finanziato con oltre 38,8 milioni nel ciclo 14-20, per sostenere programmi di investimento produttivo e per l'acquisizione di servizi per l’internazionalizzazione e la penetrazione di mercati esteri, raggiungendo alla fine 105 imprese beneficiarie dei prestiti a tasso agevolato.
Nella programmazione FESR 2021-2027, la combinazione di sovvenzioni e strumenti finanziari si inserisce in un disegno sistematico, ben delineato dalla delibera di attuazione dell'Obiettivo specifico 1.3, “Rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro nelle PMI, anche grazie agli investimenti produttivi”. Delibera che mette in fila le criticità del tessuto imprenditoriale calabrese (tra cui frammentazione, scarso orientamento verso iniziative imprenditoriali fortemente innovative, ridotta domanda di figure professionali altamente qualificate, fragilità delle condizioni economico-finanziarie degli enti locali), individua le priorità dell'OS 1.3 e descrive la strategia per "promuovere un percorso di trasformazione e di sostenibilità competitiva del sistema imprenditoriale".
A supporto di questo progetto, spiega Praticò, una programmazione degli avvisi che parte dalle procedure "generaliste" e di più rapida implementazione, in alcuni casi "propedeutiche" alle successive, per poi arrivare alle misure più complesse.
Si è partiti con i bandi aperti alla generalità delle imprese, che - ricorda Praticò - hanno già permesso di approvare finanziamenti per circa 70 milioni di euro, e cioé:
- il bando per investimenti in impianti e macchinari, che ha visto domande per 90 milioni di euro, a fronte di una dotazione iniziale di 25 milioni, poi innalzata a 35 milioni, per arrivare infine all'ammissione a finanziamento di domande per un totale di 63 milioni;
- il bando per l'internazionalizzazione, aperto fino al 2026, ma con una prima graduatoria già approvata a fine luglio;
- il bando per l'acquisizione di servizi avanzati da parte delle PMI, che si è chiuso a febbraio e proprio a inizio agosto ha visto l'approvazione della graduatoria provvisoria: in tutto 75 imprese finanziate con contributi per oltre 3 milioni di euro.
A questi primi tre avvisi, continua Praticò, segue un cambiamento di modalità attuativa con il Fondo Competitività Imprese, che sostiene gli investimenti fino a 750 mila euro per le transizioni verde e digitale attraverso un mix di finanziamenti e contributi. "E che opera in maniera complementare all'intervento che stiamo chiudendo con CDP", anticipa il Dirigente generale del Dipartimento Sviluppo Economico e Attrattori Culturali della Regione Calabria.
In cantiere c'è infatti un Fondo rotativo regionale per il sostegno all’innovazione e ai settori strategici, con una componente a fondo perduto a carico della Regione (con fondi FESR ed eventualmente FSC per le grandi imprese), una componente di finanziamento agevolato a carico di Cassa Depositi e Prestiti, associata - come sempre avviene nel meccanismo del FRI di CDP - ad una componente di finanziamento bancario a condizioni di mercato. La dotazione indicativa ipotizzata nella delibera è di 15 milioni di euro e la forbice di investimento finanziabile va da 750 mila euro a 15 milioni di euro.
A questo strumento si collega a sua volta, un mini contratto di sviluppo, anche per attrazione investimenti, per programmi integrati di sviluppo che non arrivano alla soglia minima di accesso ai contratti di sviluppo gestiti da Invitalia (che è di 20 milioni di euro, o di 7,5 milioni per la trasformazione di prodotti agricoli e per i progetti turistici localizzati in aree interne o che prevedano il recupero di strutture dismesse).
Per approfondire: Tecnologie STEP, in arrivo 300 milioni attraverso i mini contratti di sviluppo
Infine, anticipa Praticò, "nell'ultima fase prevediamo strumenti più sofisticati, come i contratti di filiera". Questi andranno a intervenire su filiere specifiche del territorio regionale, come il cinema, l'agroalimentare, l'ICT, e sull'artigianato di qualità, tornando come forma dell'agevolazione al solo contributo a fondo perduto.
Le novità però, non sono finite, perché la Regione Calabria ha già approvato la riprogrammazione del PR in chiave STEP e conta di rispettare la deadline del 31 agosto per l'invio a Bruxelles, così da accedere al cofinanziamento UE al 100% e destinare l'intero importo di flessibilità collegato al riesame intermedio al finanziamento degli investimenti in tecnologie critiche per le transizioni verde e digitale nell'UE.
Una grande opportunità sul tema ICT, su cui c'è un distretto storicamente attivo e un ruolo importante dell'Università della Calabria, con un dipartimento che si occupa di IA, anche di frontiera, spiega Praticò, oltre che naturalmente per la parte green. Non solo: l'apertura alla grande impresa resa possibile da STEP permette di lavorare sull'attrazione investimenti, un filone di azione cruciale per portare sul territorio nuove realtà industriali e generare occupazione ad elevata qualificazione.
Fondo Competitività Imprese Calabria, incentivi agli investimenti digital e green
Andiamo ora al dettaglio dello strumento in partenza. Il FCI – gestito dalla finanziaria regionale, società in house interamente partecipata dalla Regione, Fincalabra – si articola in due linee di intervento:
- la prima, dedicata alle “micro iniziative”, può contare su risorse per 5 milioni di euro ed è diretta a finanziare la realizzazione di investimenti di importo compreso tra 30 mila e 100 mila euro;
- la seconda, per “piccole-medie iniziative”, sostiene con un budget di 25 milioni di euro operazioni agevolabili di importo superiore a 100 mila euro e fino a un massimo di 750 mila euro.
Il focus è sugli investimenti diretti alla crescita delle attività imprenditoriali attraverso l’introduzione di innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo, con focus sui due versanti della transizione digitale, da una parte, e dello sviluppo sostenibile e dell'economia circolare, dall'altra.
Destinatarie delle agevolazioni sono le PMI con sede operativa in Calabria, in forma giuridica di ditta individuale, società di persone o società di capitali, attive nei settori economici individuati dal Regolamento operativo del Fondo con riferimento a ciascuna linea di intervento e con le esclusioni fissate dalle norme applicabili in materia di aiuti di Stato.
Come funzionano finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto
Lo strumento finanziario prevede la combinazione di due agevolazioni: un finanziamento a tasso agevolato, con 96 mesi di ammortamento, oltre ad un periodo di preammortamento della durata massima di 2 anni durante il quale sono corrisposti i soli interessi, e un contributo in conto capitale.
Gli aiuti possono essere concessi ai sensi del de minimis o in alternativa, per le sole iniziative di maggiori dimensioni, ai sensi del Regolamento GBER.
La prima opzione (Regolamento de minimis n. 2831/2023) prevede un intervento finanziario complessivo (quindi finanziamento a tasso agevolato + contributo in conto capitale) pari all’80% dell’ammontare complessivo degli investimenti ammissibili, di cui il 50% a titolo di finanziamento agevolato e il 30% a titolo di contributo in conto capitale. Per le micro iniziative, la quota in forma di finanziamento si riduce al 45%, mentre sale al 35% quella a fondo perduto.
Per la Linea di intervento 1, a fronte di investimenti agevolabili compresi tra 30 mila e 100 mila euro, l'aiuto va da un minimo di 24 mila euro a un massimo di 80 mila euro.
Per la Linea di intervento 2, l'intervento del FCI raggiunge un massimo di 600 mila euro, a fronte di investimenti agevolabili fino a un massimo di 750 mila euro.
Con la seconda opzione (Regolamento GBER n. 651/2014), che non è accessibile per le micro iniziative, ma facoltativa solo per i programmi di investimento di piccola e media dimensione, l’intervento finanziario complessivo copre fino al 70% dell’ammontare degli investimenti ritenuti ammissibili, di cui il 50% a titolo di finanziamento a tasso agevolato e il 20% a titolo di contributo in conto capitale.
In questo caso l'aiuto arriva a un massimo di 525 mila euro, a fronte di investimenti di importo superiore a 100 mila euro ed entro la soglia massima di 750 mila euro.
Come presentare domanda
Lo sportello per il caricamento e l'invio delle domande, attraverso l'apposita piattaforma telematica, si aprirà alle 10.00 del 16 settembre e si chiuderà alle 16.00 del 30 dicembre 2025.
Le istanza saranno esaminate, secondo una procedura valutativa a sportello, in ordine di ricezione ed accolte fino ad esaurimento dei fondi disponibili, in tutto 30 milioni di euro.
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