Il MIMIT anticipa decreto polizze catastrofali. Resta obbligo dal 1° gennaio 2025

 

Foto di Pixabay da PexelsIl Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha illustrato il decreto sull’obbligo assicurativo per le imprese per i rischi catastrofali alle categorie produttive coinvolte. Confermato al momento l’obbligo per le imprese già dal 1° gennaio 2025, complice anche la forte pressione dell’opinione pubblica sul tema a seguito dell’ennesima emergenza alluvione in Emilia-Romagna.

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Alla riunione del MIMIT erano presenti l’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), l’AON gruppo italiano che fornisce consulenza per la gestione dei rischi e dei programmi assicurativi e i principali rappresentanti delle associazioni rappresentative delle categorie produttive, come Confindustria, l’IVASS e SACE. Durante l’incontro sono stati illustrati i contenuti dello schema di decreto interministeriale di prossima emanazione relativo all’obbligo per le imprese di stipulare polizze assicurative per danni derivanti da eventi catastrofali.

Secondo quanto dichiarato dal MIMIT, l’obbligo assicurativo entrerà in vigore il primo gennaio 2025 e interesserà tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia, per danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali a terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali, iscritti a bilancio. 

Si tratta di un obbligo che - lo ricordiamo - è stato introdotto dalla manovra 2024 e che figura anche all’interno del Ddl ricostruzione, attualmente all’esame della Camera, che definisce un quadro procedurale e normativo univoco da adottare per la ricostruzione (privata e pubblica) dei territori colpiti da qualsiasi calamità. Provvedimenti che viaggiano separati ma che sono caratterizzati, entrambi, da una spinta verso l’introduzione, nel nostro Paese, di un sistema assicurativo generale così da contenere gli impatti della ricostruzione sul bilancio dello Stato.

L’introduzione dell’obbligo di polizze assicurative per le imprese nella manovra 2024

L’obbligo per tutte le imprese (ad esclusione di quelle agricole, gestite dal Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole causati da alluvione, gelo-brina e siccità) di stipulare assicurazioni contro i rischi causati da catastrofi naturali – ormai sempre più frequenti con il peggiorare dei danni ambientali legati ai cambiamenti climatici – è stato introdotto dalla Manovra 2024. L’obiettivo principale della misura è di avere, anche in Italia, una copertura per i danni catastrofali subiti dalle imprese che sia fornita dalle assicurazioni private e che si vada ad affiancare agli aiuti pubblici, tendenzialmente sempre più frequenti dato l'impatto crescente dei cambiamenti climatici. 

Rientrano, tra gli altri, nella definizione di calamità naturali le frane, i terremoti, le alluvioni, la siccità. Fenomeni che purtroppo occupano, sempre più frequentemente, lo spazio di cronaca in Italia: basti pensare all’Emilia-Romagna, piegata dall’alluvione del 2023 e che, anche quest’anno, sta vivendo nuovamente un’emergenza legata a gravi esondazioni e inondazioni. Una situazione che ha spinto il ministro della Protezione civile Nello Musumeci a polemizzare, la scorsa settimana, sulla gestione dei fondi pubblici da parte dell’amministrazione regionale, dato che negli ultimi 10 anni l’Emilia Romagna ha ricevuto oltre 500 milioni di risorse. Musumeci ha poi parlato della possibilità di introdurre l’obbligo di sottoscrivere polizze per danni catastrofali anche per le famiglie. Un cambio di rotta radicale visto che, finora, questi danni sono sempre stati coperti dalle risorse dello Stato.

Tornando alle polizze catastrofali per le imprese, così come è stata pensata nell’ambito della Manovra, essa punta ad avere un duplice effetto benefico: da un lato contribuisce a tutelare le imprese garantendo una copertura in tempi più rapidi; dall’altro mira ad assicurare un impatto positivo anche sui conti pubblici che faticano a stare al passo coi costi per risarcimenti e ricostruzioni pubbliche e private.

In breve, le disposizioni della Manovra prevedono che le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia stipulino contratti assicurativi, entro il 31 dicembre 2024, per coprire danni a terreni e fabbricati, impianti, e macchinari, nonché attrezzature industriali e commerciali direttamente causati da calamità naturali. Nel dettaglio, la legge di bilancio prevede che le polizze contemplino:

  • uno scoperto (ovvero una quota di valore che può essere a carico dell’assicurato) o franchigia (l’obbligo per l’assicurato di farsi carico di una parte del costo del sinistro a fronte di un premio più contenuto) fino a un massimo del 15% del danno;
  • la previsione di premi proporzionali al rischio.

Per assicurarsi che le compagnie di assicurazioni stipulino le polizze, la legge prevede anche un sistema sanzionatorio, gestito dall’IVASS (l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), che dovrebbe irrogare una sanzione amministrativa pecuniaria da 100.000 a 500.000 euro in caso di violazione o elusione dell'obbligo a contrarre.

Più soft, se vogliamo, il sistema in capo alle imprese per le quali non sussiste un vero e proprio obbligo a stipulare le polizze catastrofali, quanto piuttosto una "forte" raccondazione a farlo, dal momento che la mancanza di polizza potrebbe comportare il divieto di accesso ai contributi pubblici.

In questo contesto, anche SACE svolge un ruolo fondamentale, quello cioè di garantire un'efficace gestione del rischio da parte delle compagnie assicurative per la copertura dei danni legati a catastrofi. Il gruppo assicurativo-finanziario partecipato dal MEF, infatti, con un limite massimo di copertura pari a 5 miliardi di euro, può concedere agli assicuratori e riassicuratori del mercato privato una copertura fino al 50% degli indennizzi. La legge di bilancio prevede, in ultimo, l’intervento dello Stato che dovrebbe fornire una garanzia statale sulle obbligazioni di SACE.

L’articolo 23 del Ddl ricostruzione

Come già accennato, oltre alla Manovra 2024, di polizze catastrofali si occupa anche il Ddl ricostruzione approvato dal Consiglio dei Ministri (CdM) in via definitiva a dicembre 2023 e attualmente in esame in Parlamento. Un testo che definisce le procedure e le misure da adottare per la ricostruzione – privata e pubblica – dei territori colpiti da eventi calamitosi, con l’obiettivo di introdurre un sistema unico per la gestione delle catastrofi pronto ad operare in occasione di qualsiasi calamità (terremoti, alluvioni, frane o altro), al fine di ottimizzare i tempi e le risorse, garantendo allo stesso tempo una certa flessibilità necessaria ad adattare procedure e misure alle diverse peculiarità dei vari territori. Tale sistema unico di gestione della ricostruzione post calamità deve contribuire, inoltre, alla creazione di un sistema assicurativo che attenui gli impatti della ricostruzione sul bilancio dello Stato. 

Nel dettaglio, due sono gli articoli rilevanti del Ddl per il tema delle polizze. L'articolo 25, che prevede una delega al Governo per la definizione degli “schemi assicurativi volti a indennizzare le persone fisiche e le imprese,. Un'operazione che dovrebbe avvenire in dialogo con le assicurazioni e che punta ad individuare - nell’ambito di tali schemi assicurativi - i soggetti aventi diritto all’indennizzo, la tipologia di immobili ammissibili a tali forme di copertura, la tipologia dei rischi assicurabili e dei danni suscettibili di indennizzo, nonché l’entità dei massimali assicurativi.

L’altro articolo è il 23, quello che norma la procedura di liquidazione anticipata parziale del danno subito dalle imprese e che verrà implementato, come annunciato dal MIMIT ieri 23 settembre, nel decreto interministeriale MIMIT-MEF in fase di definizione. L’articolo prevede che il soggetto che abbia stipulato una polizza assicurativa per coprire danni a beni, mobili e immobili, strumentali all’esercizio dell’attività dell’azienda, possa chiedere l’immediata liquidazione del danno nel limite del 30%. La richiesta di liquidazione deve essere inviata direttamente all'assicurazione entro 90 giorni dal disastro. Successivamente, entro 15 giorni dalla ricezione della richiesta di liquidazione, l'associazione deve effettuare analisi e sopralluoghi e, se non si riscontrano particolari difficoltà, erogare la somma all’impresa. Si tratta di una disposizione volta a garantire maggiore certezza nella liquidazione dei danni alle imprese assicurate, permettendo loro di accedere immediatamente a risorse fondamentali per una rapida ripresa delle attività.

Che forma potrebbe avere il decreto interministeriale sulle polizze catastrofali

Alla luce delle disposizioni della manovra 2024, di quanto previsto dal Ddl Ricostruzione, ma anche della riunione del 23 settembre 2024 tenutasi al MIMIT, è possibile immaginare la forma definitiva del decreto MIMIT-MEF di prossima emanazione. 

In generale, è probabile che diversi punti della bozza circolata nelle settimane scorse siano confermati. Come ad esempio l’obbligo per le compagnie di assicurazione di fornire una copertura fino al 100% per beni entro 1 milione di euro, percentuale che dovrebbe calare al 70% per asset per un valore da 1 a 30 milioni di euro. Da sottolineare che nel caso di valori oltre i 30 milioni, invece, la bozza di decreto lascerebbe a assicurazioni e imprese la possibilità di stabilire la percentuale di copertura da garantire.

Come ha confermato il MIMIT, inoltre, il decreto interministeriale attuerà anche quanto previsto dall’articolo 23 del Ddl ricostruzione, confermando l'obbligo per le imprese assicurative di corrispondere un anticipo del 30% del danno per i sinistri legati a eventi catastrofali. Per quanto riguarda i premi, invece, secondo le anticipazioni del MIMIT, questi saranno proporzionali al rischio, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati. Le compagnie assicurative, entro i limiti della propria tolleranza al rischio e in coerenza con il fabbisogno di solvibilità globale, non potranno quindi rifiutarsi di stipulare polizze con le imprese. 

Sulle scadenze, invece, pare che le anticipazioni di stampa dei giorni scorsi e l’emendamento di FdI al Decreto Omnibus (revocato in seguito a dibattiti politici), che prevedevano un rinvio dell’obbligo a fine 2025, non siano stati confermati alla riunione al MIMIT. L’obbligo assicurativo per le imprese, infatti, “entrerà in vigore il primo gennaio 2025”, si legge nella nota diffusa dal ministero dopo la riunione con i rappresentanti delle categorie produttive.

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