Manovra, c'è uno sprint per i piani di ricarica elettrica

 

Photo credit: Foto di Mike BirdIl 2025 sarà l'anno che vedrà un'importante e pluriennale pianificazione per quanto riguarda la rete di colonnine per la ricarica elettrica. La legge di Bilancio in approvazione in queste ore alla Camera, infatti, ha introdotto un iter preciso per arrivare alla presentazione da parte dei concessionari di piani straordinari di investimento pluriennali. L'iniziativa è del Mase su proposta di Arera ed entro 180 giorni  - dall'approvazione della legge di Bilancio - sarà pronto il decreto che stabilirà termini e modalità di presentazione del piano.

L'efficientamento energetico nella legge di Bilancio 2025: ecco cosa cambia rispetto al 2024

Gli obiettivi sono chiari: migliorare la sicurezza, l'affidabilità e l'efficienza della rete di distribuzione di energia elettrica in quanto infrastruttura strategica anche per arrivare agli obiettivi di decarbonizzazione al 2050. Non solo, c'è anche la necessità di proteggere la rete dagli eventi meteorologici estremi dovuti alla crisi climatica e adeguarla affinchè sia a prova di intrusione illecita e di attacchi informatici.

Legge Bilancio 2025, un emendamento governativo per le colonnine

Per questo nella Manovra che in queste ore sta per ricevere il via libera in Commissione Bilancio alla Camera per poi approdare all'Aula di Montecitorio, è stato approvato un emendamento governativo (il numero 7 bis) che annuncia un decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta di ARERA (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), d’intesa, per gli aspetti di competenza, con la Conferenza unificata. In esso saranno stabiliti termini e modalità per la presentazione, da parte dei concessionari dell’attività di distribuzione elettrica, di appositi piani straordinari di investimento pluriennale, aventi a oggetto almeno:

  • più resilienza e affidabilità considerando gli eventi meteoclimatici estremi;
  • connessione veloce con tutte le fonti energetiche distribuite, privilegiando quelle rinnovabili, assicurando tempi molto rapidi;
  • flessibilità affinchè la rete si possa facilemente adeguare a un aumento previsto della domanda, dato l'incremento continuo dell'elettrificazione dei consumi;
  • in caso di cessione di energia a un sistema terzo, con il meccanismo del subappalto, che non ci sia  discriminazione e i contratti siano trasparenti;
  • l’adozione di sistemi, anche di monitoraggio, funzionali ad assicurare la difesa e la protezione delle infrastrutture di rete.

Sempre con lo stesso decreto si stabiliranno i criteri di valutazione dei piani di investimento e i criteri per la determinazione degli oneri che i concessionari sono tenuti a versare. Sarà poi il Ministero dell'Ambiente, sentito Arera, ad approvare i piani che comporteranno necessariamente la rimodulazione delle concessioni in essere, anche prevedendo allungamenti dei tempi, tenendo conto degli investimenti effettuati. In ogni caso le concessioni non potranno durare più di quarant'anni.

Per continuare a leggere gli articoli inserisci la tua...
o

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.