Calabria: nuovi fondi per il sociale

 

Class room - Foto di Jens RötzschImminente la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria di due bandi finalizzati, rispettivamente, alla prevenzione e al recupero della dispersione scolastica nelle aree disagiate, realizzando dei percorsi formativi mirati, e alla creazione di "Centri Antiviolenza" per contrastare e prevenire i maltrattamenti intra ed extra familiare. Lo stanziamento complessivo è di 11,8 milioni di euro.

Il bando denominato "Una scuola per la legalità", con una disponibilità finanziaria di 7 milioni di euro, a valere sul POR FSE Asse IV Capitale Umano, ha l'obiettivo di prevenire e ridurre la dispersione scolastica e l’abbandono, in particolare nelle aree ad alta densità mafiosa, attraverso lo sviluppo delle competenze chiave, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.

I progetti formativi potranno essere presentati dalle Istituzioni Scolastiche statali, singole o in rete tra loro, di ogni ordine e grado, con priorità a quelle situate nei Comuni con alto indice di criminalità organizzata, a partire dal giorno successivo a quello della pubblicazione del bando sul BURC e fino al 30° giorno successivo.

Ogni progetto potrà sviluppare più competenze chiave all’interno delle seguenti tematiche:

  • Ecologico – naturalistico – ambientale - motorio - fonti energetiche rinnovabili;
  • Fisico – matematico – scientifico;
  • Linguistico – comunicativo;
  • Storia, cultura, tradizioni, usi e costumi;
  • Percorsi di alternanza scuola lavoro;
  • Educazione all’esercizio della Cittadinanza attiva, democratica, partecipativa (società civile e volontariato);
  • Attività volte a favorire il successo formativo degli alunni diversamente abili.

Il bando "Centri antiviolenza", invece, con risorse disponibili pari a 4,8 milioni di euro, a valere sul POR FESR Asse IV Qualità della vita e Inclusione sociale, sostiene gli investimenti per la ristrutturazione e l’adeguamento di immobili, l’acquisto di arredi e di attrezzature per la realizzazione di appositi centri, intesi come sede dove vengono ospitate le donne e sede dei servizi e degli uffici amministrativi, con priorità per quelli non utilizzati e/o confiscati alla criminalità.

Sono finanziabili, inoltre, nel limite del 10% del totale delle spese ammissibili, programmi di formazione e specializzazione per le operatrici del centro.

Potranno accedere ai contributi previsti gli Enti locali, sia in forma singola che associata, purchè il bacino d’utenza non sia inferiore a 140.000 abitanti; tali soggetti dovranno garantire il funzionamento dei centri in proprio o mediante la selezione del soggetto gestore del Centro Antiviolenza individuato tra imprese sociali, cooperative sociali e loro consorzi, organizzazioni di volontariato e di promozione sociale, enti ecclesiastici e fondazioni.

Le domande di finanziamento dovranno essere presentate entro le ore 13.00 del 75° giorno successivo alla data di pubblicazione dell'bando sul BURC.

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