Accordo MIUR e Conferenza Stato-Regioni su diritto allo studio
400 milioni di euro per il diritto allo studio. Questo il risultato più importante raggiunto dalla Conferenza Stato-Regioni e dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, che permetterà a “tutti gli studenti idonei dal punto di vista del merito e del reddito familiare” di accedere alle borse. Intesa sui livelli delle prestazioni e impegno del governo a fiscalizzare le risorse a partire dal 2015.
L'accordo raggiunto il 15 marzo vede aumentare, seppur di poco, i fondi a disposizione delle regioni.
A spiegare l'impegno assunto dal governo, il presidente della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani: non solo fiscalizzare le risorse a partire dal 2015, ma anche “verificare le condizioni per anticipare al 2014 le risorse relative ai livelli delle prestazioni previste per il diritto allo studio, che saranno definite in un apposito decreto”.
Il decreto dovrà prevedere un'architettura finanziaria in cui a un regime transitorio, cui le Regioni contribuiranno al 40% con risorse proprie, se ne affianca uno definitivo, finanziato attraverso la fiscalità e le tasse regionali per il diritto allo studio.
In base allo schema previsto, inoltre, il decreto inquadrerebbe il diritto allo studio tra quelli sociali e civili che, secondo quanto previsto dall'articolo 117 della nostra Costituzione, devono essere garantiti attraverso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni.
In seguito, ha annunciato Stella Targetti, coordinatrice degli assessori regionali all'istruzione, “un nuovo provvedimento definirà esattamente i servizi, come ad esempio gli alloggi, il materiale, il vitto e i mezzi di trasporto, che andranno garantiti con le borse di studio”. E sempre la Targetti si è detta soddisfatta dell'operato del governo: “abbiamo raggiunto questa intesa perché da parte del governo c'è un impegno a garantire stabilità al Fondo per il diritto allo studio e a dargli una dimensione dignitosa”.
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