Banca Mondiale: investimenti per soluzioni e-health in Mongolia
Approvato dalla Banca Mondiale un progetto da 23,75 milioni di dollari per rafforzare il settore dell'e-health in Mongolia.
Con questo progetto la Banca Mondiale intende aiutare il governo della Mongolia ad utilizzare in maniera più efficace le risorse destinate al settore sanitario, attraverso strumenti e soluzioni per la digitalizzazione dei dati e dei servizi.
Nell'ambito del programma di investimenti sono previste 5 componenti.
Attività di base di e-health
La prima componente punta a porre le basi per una corretta distribuzione delle soluzioni di e-health e a sviluppare i prerequisiti necessari per una maggiore integrazione delle informazioni tra strutture sanitarie, agenzia di assicurazione sanitaria, agenzie di sanità pubblica e settore privato.
Raccolta, accesso e condivisione di dati clinici
Con la seconda componente si intende stabilire una solida base per la standardizzazione dei dati e per il loro scambio tra gli operatori sanitari e gli utenti. Questa fase prevede anche la selezione di determinate strutture dove sviluppare azioni-pilota.
Centro nazionale di informazione sanitaria
La terza componente è finalizzata alla creazione di un centro che supervisioni tutti gli aspetti di e-health in Mongolia, garantendo così la sostenibilità a lungo termine degli investimenti in questo settore.
Rafforzamento istituzionale e capacity building
La quarta componente prevede investimenti nella formazione delle risorse umane necessarie alla corretta attuazione e all'istituzionalizzazione di soluzioni e-health in Mongolia.
Project management
Con la quinta componente si intende finanziare l'unità di attuazione del progetto, la consultazione di esperti, le azioni di monitoraggio e di valutazione del progetto.
Della somma complessiva prevista, pari a 23,75 milioni di dollari, 19,5 milioni di dollari sono forniti dall'Agenzia Internazionale per lo Sviluppo (International Development Association - IDA), l'istituzione della Banca Mondiale che emette prestiti a interessi zero (credits) e donazioni ai governi dei Paesi più poveri.
Photo credit: Stanford EdTech / Foter / Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
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