Parlamento europeo: project bonds per finanziare le infrastrutture energetiche
Con 590 voti a favore, 43 contrari e 12 astensioni, gli europarlamentari hanno approvato, il 5 luglio scorso, una risoluzione non legislativa sui criteri di selezione dei grandi progetti infrastrutturali in materia di energia. In cantiere project bonds per quegli interventi non appetibili per gli investitori privati, ma importanti dal punto di vista degli obiettivi comunitari.
Il testo della risoluzione, redatto dal deputato Francisco Sosa Wagner, riporta la valutazione e le proposte del Parlamento sulla comunicazione della Commissione europea del novembre 2010 relativa al collegamento delle reti energetiche e al completamenteo del mercato dell'energia nell'UE.
Pur tenendo ferma la capacità di autoregolamentazione da parte del mercato nella pianificazione e nello sviluppo dei progetti infrastrutturali, gli europarlamentari hanno evidenziato il ruolo dell’Europa nel sostenere quelli che risultano in linea con le proprie priorità politiche.
Questo significa, ad esempio, che laddove "il mercato da solo non può coprire gli investimenti necessari", ma i progetti rispettano le finalità comunitarie, dovrebbero intervenire i finanziamenti europei.
Tra le forme innovative di sostegno finanziario che l’Europa potrebbe sviluppare, i deputati hanno sostenuto l’emissione di project bonds comuni destinati a supportare i progetti UE.
Per quanto riguarda, invece, la definizione dei criteri per individuare i progetti prioritari, il Parlamento ha messo al primo posto il riferimento alle "più pressanti esigenze europee", tra cui il collegamento delle energy islands al resto della rete di distribuzione, riducendo le perdite e la dipendenza dal singolo fornitore e promuovendo l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili.
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