Agricoltura: la Commissione europea adotta i primi atti delegati della PAC
Il primo pacchetto di atti delegati per l'implementazione della Politica agricola comune (PAC) 2014-2020 è stato adottato dalla Commissione europea. L'obiettivo è rendere pienamente operativa la riforma a partire da gennaio 2015.
A dicembre Parlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo sui quattro regolamenti che compongono la Politica agricola comune, relativi a:
- pagamenti diretti,
- sviluppo rurale,
- organizzazione comune di mercato (OCM),
- finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC.
Alla fine dell'anno i regolamenti sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e la Commissione ha iniziato a preparare gli atti delegati e di esecuzione così da rendere implementabile la riforma dal gennaio 2015. Gli atti delegati completano infatti i regolamenti approvati da Pe e Consiglio, mentre gli atti di esecuzione servono a garantire che tali norme siano applicate in modo uniforme in tutti gli Stati membri.
I dieci atti delegati adottati dalla Commissione riguardano:
- pagamenti diretti;
- sistema integrato di amministrazione e controllo, condizioni per il rifiuto o la revoca dei pagamenti, sanzioni amministrative applicabili ai pagamenti diretti, sostegno allo sviluppo rurale e condizionalità;
- requisiti relativi ai prodotti agricoli che beneficiano di aiuti all'ammasso privato;
- settore ortofrutticolo;
- aiuti per misure di accompagnamento nel quadro del programma Frutta e Verdure nelle scuole;
- programmi di supporto ai settori dell'olio di e delle olive da tavola;
- misure nell'ambito dei programmi nazionali di sostegno al settore vitivinicolo,
- supporto allo sviluppo rurale;
- agenzie di pagamento e altri organi, gestione finanziaria, liquidazione dei conti;
- spesa pubblica.
A questo punto Parlamento Ue e Consiglio hanno due mesi di tempo per esaminare i testi. In assenza di obiezioni da parte di entrambe le istituzioni, gli atti delegati saranno pubblicati insieme agli atti di esecuzione corrispondenti, in modo da consentire agli Stati membri di attuare la riforma della PAC a livello nazionale e regionale.