Ice: approvato il piano promozionale in chiave anticrisi
Questi dati, tuttavia, sono destinati a crescere nel corso dell’anno, grazie agli accordi che verranno stipulati.
Il Piano 2009 va di pari passo con le indicazioni strategiche contenute nelle direttrici fissate dal Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso dicembre, che individuano i mercati mondiali e i settori prioritari sui quali focalizzare l’attività promozionale dell’Istituto. La selezione dei mercati e delle opportunità per il Made in Italy è stata effettuata sulla base delle proposte provenienti dalla rete estera degli Uffici Ice, in stretto coordinamento con le strutture diplomatico-consolari italiane con il contributo delle confederazioni, delle associazioni di categoria e degli enti che operano a livello territoriale.
Diminuisce il numero dei paesi su cui puntare (tra questi, Usa e Russia) e aumentano le possibilità per le imprese: il sottosegretario Adolfo Urso, infatti, ha annunciato uno sconto fino al 50% per quei servizi che l'Ice offre loro a pagamento.
La crisi finanziaria degli ultimi mesi e la situazione economica congiunturale hanno imposto all’Ice una rimodulazione della strategia di intervento dal punto di vista geografico, settoriale e operativo. La preferenza nel breve periodo ricade su quegli interventi che offrono ritorni commerciali a breve termine, con piena condivisione e coinvolgimento delle imprese.
Entrando nello specifico delle linee guida, questa la ripartizione delle proposte per aree di attività:
- Meccanica (29,6%)
- Moda/Persona/Tempo libero (26,2)
- Plurisettoriale (11,3%)
- Casa-Ufficio (9,6%)
- Agroalimentare (8,9)
- Formazione manageriale (6,7)
- Collaborazione industriale (5,2)
- Chimica-Ambiente (2,6)
Dal punto di vista geografico le nuove linee guida presentate dal sottosegretario Urso mirano a:
- Concentrare le risorse sui principali mercati di esportazione e di consolidato investimento promozionale, su mercati maturi e su quelli nuovi, ma con prospettive di crescita.
- Esplorare nuove opportunità in mercati minori ora meno toccati dalla crisi.
- Ridurre gli interventi generici e concentrare invece le risorse (+15,8%) su singoli mercati.
- Puntare sulla complementarità con il programma Made in Italy.
La strategia settoriale è volta invece a:
- Concentrare le risorse sulla promozione merceologica, sull’industria manifatturiera e sui comparti tradizionali di eccellenza del Made in Italy per oltre i tre quarti del budget.
- Indirizzare il sostegno pubblico dove maggiore è l’interesse e il coinvolgimento delle imprese: con quota di cofinanziamento al 38%.
- Ridurre gli interventi generici “plurisettoriali”.
- Indirizzare maggiori risorse (+10%) a settori specifici.
- Formazione e collaborazione (6 milioni €).
Infine sul fronte operativo le linee guida mirano a:
- Concentrare le risorse su modalità di intervento collaudate che offrano ritorni commerciali a breve e un più sicuro incontro tra le domanda e l’offerta: (+ 13,4% a fiere internazionali con il 55% di co-finanziamento), aumentare le missioni con gli operatori stranieri attraverso incontri mirati, incrementare in numero dei seminari B2B, le azioni di comunicazione e le newsletter.
- Ridurre gli interventi generici non decisamente connotati (-46%) o di pura immagine.
- Ridurre le iniziative di valore medio (411; nel 2008: 475).
- Promuovere 84 progetti, con un approccio orientato al settore e al mercato.
(Alessandra Flora)