Fondi europei - cresce il sostegno all'apicoltura
La Commissione europea ha deciso di aumentare i finanziamenti destinati al settore apistico dell’UE, stanziando 120 milioni di euro nei prossimi tre anni.
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Il sostegno all'apicoltura vede un accrescimento di 12 milioni di euro rispetto a quello previsto per il triennio 2017-2019. La cifra, raddoppiata grazie ai contributi nazionali degli Stati membri, si applicherà ai programmi nazionali apicoli a partire dal 1° agosto 2019 e fino al 31 luglio 2022.
Il fondo da 120 milioni di euro, da ripartire nel triennio 2020-2022 fra i vari paesi UE, risulta fondamentale dal momento che l’Unione risulta essere la seconda area nel mondo per produzione di miele, dopo la Cina.
Nel 2018, infatti, l’UE contava oltre 17,5 milioni di alveari suddivisi per oltre 600mila apicoltori. In questo contesto l’Italia risultava essere in quarta posizione tra i vari Stati membri per numero di alveari presenti (quasi un milione e mezzo), preceduta solo da Polonia (1,6 milioni), Romania (1,85 milioni) e Spagna (2,96 milioni).
È importante sottolineare il valore che le colonie di api hanno per l’agricoltura e l’ambiente, poiché garantiscono la riproduzione delle piante mediante impollinazione. D'altra parte anche l’apicoltura ha una funzione essenziale, partecipando allo sviluppo delle aree rurali.
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Fondo UE all'apicoltura: i programmi nazionali
I fondi saranno diretti verso i 28 programmi nazionali apicoli, definiti dagli Stati membri in collaborazione con i rappresentanti del settore, al fine di migliorare le condizioni del mondo dell’apicoltura e la commercializzazione dei loro prodotti.
Tra le varie misure troviamo, ad esempio, corsi d’istruzione per gli apicoltori, supporti per aprire attività di apicultura, lotta contro i parassiti che danneggiano gli alveari e la ricerca di misure per migliorare la qualità del miele.
Gli Stati che fruiranno del fondo europeo per l'apicoltura sono: Belgio, Bulgaria, Cechia, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito.
> Decisione di esecuzione (UE) 2019/974 della Commissione - 12 giugno 2019
