Nuova Sabatini: iter semplificato per l’erogazione del contributo
Una circolare del Ministero dello Sviluppo economico introduce nuove modalità operative per richiedere l’erogazione del contributo previsto dalla Nuova Sabatini.
> Cosa cambia per la Nuova Sabatini con il decreto crescita
Il contributo relativo alla Nuova Sabatini - l’agevolazione che sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali - è erogato dal Ministero dello Sviluppo economico tenendo conto delle dichiarazioni prodotte dalle imprese in merito alla realizzazione dell’investimento e secondo il piano temporale riportato nel provvedimento di concessione.
Nuova Sabatini: cos’è e come funziona
Si tratta di una delle agevolazioni più amate dalla imprese italiane, che sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali.
Possono beneficiarne le micro, piccole e medie imprese di tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative e delle attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
Le agevolazioni previste dalla misura consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari - aderenti all’Addendum alla convenzione tra il MISE, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A - di finanziamenti per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello Sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
> Come funziona la Nuova Sabatini
Le novità introdotte dal decreto Crescita
Con il decreto Crescita la Nuova Sabatini ha subito un restyling sotto il profilo dei finanziamenti che possono essere concessi alle imprese. Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino all’80% dell’ammontare, dev'essere di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20mila euro e 4 milioni (non più 2 milioni, come previsto in precedenza) ed interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Inoltre il decreto introduce prevede la possibilità, per i finanziamenti fino a 100mila euro, di ricevere il beneficio in un’unica soluzione.
Anche alla luce di queste novità, con la circolare direttoriale n. 296976 del 22 luglio 2019 il MISE introduce nuove modalità operative per la richiesta di erogazione del contributo. Iter che consente alle PMI beneficiarie, previo accesso alla piattaforma informatica, la compilazione guidata della:
- Dichiarazione di ultimazione dell’investimento (modulo DUI) contenente l’elenco dei beni oggetto di agevolazione, da inoltrare al Ministero tramite piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante o del procuratore;
- Richiesta Unica di erogazione (modulo RU) contenente tutte le singole quote annuali di contributo previste dal piano temporale di liquidazione indicato nel decreto di concessione, da inoltrare al Ministero tramite piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante o del procuratore;
- Richiesta di Pagamento (modulo RP) che attiva il pagamento di ciascuna quota successiva alla prima, da presentare annualmente al Ministero, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma.
Per agevolare la fase transitoria, le PMI che abbiano già richiesto una o più quote del contributo sulla base delle modalità operative vigenti prima del 22 luglio 2019 devono compilare e trasmettere al Ministero, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma, la Richiesta di erogazione delle quote di contributo Rimanenti (modulo RQR).