Il CdM approva il decreto legislativo su efficienza energetica
Il provvedimento del Governo che recepisce la direttiva UE sull’efficienza energetica prevede lo stanziamento di maggiori risorse per gli immobili della pubblica amministrazione.
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Il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva UE 2018/2002 sull’efficienza energetica, approvata nell'ambito del Pacchetto energia ed entrata in vigore a fine 2018.
Cosa prevede il decreto efficienza energetica
Il decreto adottato da Palazzo Chigi prevede:
- l’estensione dell’obbligo di risparmio energetico dal 2021 al 31 dicembre 2030;
- più risorse per l’efficientamento degli immobili della pubblica amministrazione, e nello specifico del Programma per la Riqualificazione Energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale (PREPAC) fino al 2030: passa da 30 a 50 milioni annui la quota derivante dai proventi delle aste CO2;
- integrazione delle prescrizioni per la misurazione e la fatturazione dei consumi energetici, prevedendo l’impiego di contatori e sotto-contatori leggibili da remoto a partire dal 25 ottobre 2020.
Il decreto prevede inoltre che gli obiettivi di risparmio energetico siano raggiunti tramite regimi obbligatori di efficienza energetica e misure alternative.
Infine, per potenziare la capacità di risparmio energetico italiana prevede:
- la realizzazione di un sistema informatico per la gestione dei progetti;
- la ridefinizione dell’attività di monitoraggio dei consumi annui delle Pubblica Amministrazione, sfruttando il Sistema Informativo Integrato;
- l’eliminazione dell’esenzione dalla diagnosi per le imprese che sono dotate di schemi EMAS e di certificazioni ISO 14001, in quanto non rilevanti ai fini energetica e l’introduzione di sanzioni in caso di inadempimento della diffida ad eseguire le diagnosi energetiche e in caso di mancata attuazione di almeno uno degli interventi di efficienza individuati dalle diagnosi stesse;
- la ridefinizione e il rinnovo fino al 2030, con un incremento della dotazione, del Piano di informazione e formazione per l’efficienza energetica;
- la possibilità di concedere finanziamenti a fondo perduto nell’ambito del Fondo nazionale per l’efficienza energetica.