Ok al regolamento transitorio della PAC. In arrivo 8 miliardi per l'agricoltura
Via libera della plenaria del Parlamento europeo all'accordo con il Consiglio sul regolamento transitorio che proroga l'attuale PAC fino alla fine del 2022 e sull'utilizzo dei circa 8 miliardi di fondi europei aggiuntivi per l'agricoltura, previsti da pacchetto europeo per la ripresa Next Generation EU, già a partire dal prossimo anno.
> Il negoziato sulla riforma della PAC
L'ok della plenaria, con 653 voti favorevoli, 19 contrari e 22 astensioni, riguarda sia il regolamento transitorio della PAC, in attesa dell'entrata in vigore della riforma della Politica agricola comune, il 1° gennaio 2023, che la possibilità di utilizzare già dal prossimo anno gli 8,07 miliardi di aiuti aggiuntivi per l'agricoltura e le aree rurali stanziati da Next Generation EU e inizialmente legati all'avvio della nuova programmazione.
L'estensione delle norme attuali per altri due anni ha l'obiettivo di garantire la prevedibilità delle regole e la continuità del sostegno finanziario agli agricoltori UE duramente colpiti dalla crisi Covid-19.
Riforma PAC rinviata al 2023
Nell'ottobre 2019, alla luce dello stato dell'arte dei negoziati sulla nuova PAC, la Commissione europea ha proposto un regolamento transitorio, per estendere fino alla fine del 2021 la validità del quadro attuale. Già allora era infatti evidente che non sarebbe stato possibile completare i negoziati sul Quadro finanziario pluriennale e sulla prossima generazione di programmi di finanziamento UE in tempo perché i Piani strategici nazionali, con cui gli Stati membri gestiranno i fondi della Politica agricola comune, fossero operativi dal 1° gennaio del 2021.
Dal momento che il negoziato sulla riforma della PAC è ancora in corso, che la Commissione UE dovrà tradurre l'accordo in atti legislativi e che gli Stati membri hanno bisogno di tempo per sviluppare i rispettivi Piani strategici nazionali, a giugno il Parlamento europeo e il Consiglio hanno concordato di estendere le regole in vigore per due anni, fino alla fine del 2022.
Il regolamento transitorio approvato dalla plenaria, e ora in attesa del via libera formale del Consiglio, permetterà quindi di continuare a finanziare i Programmi di sviluppo rurale e di assicurare i pagamenti diretti alle imprese agricole, garantendo una transizione senza intoppi alla nuova PAC dal 2023. Inoltre, sono state previste semplificazioni per gli indennizzi agli agricoltori che hanno subito perdite causate da avversità atmosferiche, epizoozie o fitopatie e da infestazioni parassitarie e un margine di manovra più ampio per consentire agli Stati membri di sostenere maggiormente gli agricoltori durante la crisi Covid-19.
"Si tratta di un solido ponte verso le nuove regole future, che dà sia agli agricoltori che alle amministrazioni nazionali il tempo sufficiente per prepararsi alla riforma della PAC dopo il 2022", ha commentato la relatrice sulle norme transitorie della PAC, Elsi Katainen (RE).
Insieme al regolamento, la plenaria ha approvato anche il compromesso con gli Stati membri sull'utilizzo degli 8,07 miliardi di aiuti straordinari per l'agricoltura e le aree rurali previsti dal pacchetto per la ripresa dal Covid-19 Next Generation EU.
8 miliardi per l'agricoltura da Next Generation EU in attesa della nuova PAC
Parlamento europeo e Consiglio hanno infatti deciso di rendere disponibili già nel biennio 2021-27 i circa 8 miliardi di aiuti straordinari per l'agricoltura stanziati dal pacchetto Next Generation EU, che la Commissione aveva proposto di mobilitare direttamente all'avvio della riforma della PAC. In base al compromesso, il 30% di questi fondi sarà disponibile nel 2021 e il 70% nel 2022, rispettivamente circa 2,4 miliardi e 5,6 miliardi di euro.
Due le priorità individuate dai negoziatori per l'utilizzo di queste risorse: ambiente, clima e benessere animale, cui dovrà andare il 37% dello stanziamento assegnato a ciascun Paese membro, e trasformazione digitale e sociale, con particolare attenzione alla promozione dell'agricoltura di precisione e dell'accesso alle tecnologie ICT e al rafforzamento dei mercati locali, cui spetta il 55% dei fondi. Durante il periodo di transizione, inoltre, gli Stati membri dovranno mantenere almeno l'attuale livello di ambizione della PAC in termini di obiettivi ambientali e climatici, in linea con il "principio di non regressività" e con i target del Green Deal europeo.
Parlamento e Consiglio hanno anche concordato di estendere di sei mesi l'applicazione del sostegno temporaneo eccezionale agli agricoltori e alle PMI colpite dalla crisi Covid-19 e stabilito che le regioni ultraperiferiche dell'UE e le isole minori del Mar Egeo continueranno a ricevere nel 2021 e nel 2022 gli stessi importi di sostegno finanziario previsti dalle norme attuali.
"Questa non è una semplice estensione dello status quo. Stiamo dando ai nostri agricoltori, ai produttori di cibo e alle comunità rurali un ambizioso kit di strumenti e i finanziamenti necessari per aumentare la resilienza e la sostenibilità e per digitalizzare il settore, in modo che possano essere più attivamente coinvolti nell'adattamento e nella mitigazione del cambiamento climatico", ha dichiarato il relatore sugli aiuti UE per la ripresa, Paolo De Castro (S&D), commentando il voto dell'Aula.