Horizon 2020: via al bando europeo sulle tecnologie quantistiche
La call finanzia progetti di ricerca transnazionale che hanno il potenziale per avviare o promuovere nuove linee di Quantum Technologies (QT). A disposizione ci sono 40 milioni di euro.
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Il bando si inerisce nell'ambito dell'ERANET Cofund in Quantum Technologies (QuantERA II), un'azione di coordinamento finanziata dalla Commissione europea secondo lo schema ERANET Cofund del programma Horizon 2020.
Tecnologie quantistiche: perché fare ricerca?
Le Quantum Technologies (QT) sono diventate un'area nuova e in rapido sviluppo della ricerca; questo perchè la fisica quantistica apre radicalmente nuove modalità di trattamento e comunicazione delle informazioni quantistiche.
I ricercatori europei sono stati da sempre in prima linea nello sviluppo di questo settore che fornisce molti risultati scientifici innovativi e promettenti sbocchi per il loro sfruttamento tecnologico.
La necessità di rafforzare l'eccellenza europea e la natura altamente interdisciplinare delle tecnologie quantistiche apre la strada per un approccio integrato a livello europeo per sostenere gli sforzi di ricerca in questo settore.
Cosa finanzia la call QuantERA II?
Il bando QuantERA II, con un budget complessivo di circa 40 milioni di euro, intende stimolare la cooperazione all'interno della comunità di ricerca - coinvolgendo imprese e università - allo scopo di creare un kit di strumenti per la ricerca responsabile e l'innovazione nell'ambito delle QT.
I progetti devono riguardare due aree tematiche:
- Quantum Phenomena and Resources;
- Applied Quantum Science.
Per la presentazione delle domande è prevista una procedura in due fasi: le proposte preliminari devono essere presentate entro il 13 maggio 2021 (ore 17:00 CET), mentre quelle complete entro il 15 settembre 2021 (ore 17:00 CET).
Alla call partecipano 28 paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Ungheria.
L'Italia partecipa al bando tramite il Ministero dell'università e della ricerca, il Consiglio nazionale delle ricerche e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.