I contributi per progetti di Smart village nella PAC 2023-27
Smart Rural Calling, il bando dedicato ai Gruppi di azione locale (GAL) interessati a realizzare piccoli comuni intelligenti nelle aree rurali e forestali, rimarrà aperto ancora per poco. Il percorso verso gli Smart Villages della Politica agricola comune, però, è solo all'inizio.
Cosa prevede il Piano strategico PAC dell'Italia
In linea con i regolamenti della PAC 2023-2027, nel Piano strategico nazionale dell'Italia (PSP) il Mipaaf ha infatti previsto l'intervento “Cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e smart villages”, che verrà attivato da 19 Regioni italiane e dalla Provincia Autonoma di Trento e permetterà di finanziare, con le risorse del FEASR, progetti integrati, basati sulla cooperazione tra soggetti pubblici e privati a livello territoriale, per promuovere soluzioni innovative nelle aree rurali.
Smart village, cosa sono?
L'obiettivo della linea di intervento sugli smart villages è migliorare le condizioni economiche, sociali e/o ambientali dei territori rurali e forestali, promuovere la multifunzionalità e l'adozione di tecnologie digitali, favorire gli scambi con le zone urbane, con il fine ultimo di accrescere la resilienza di queste aree del paese, migliorare la qualità della vita dei cittadini e contrastare la tendenza allo spopolamento.
Diversi gli ambiti di cooperazione per gli smart villages individuati dal Piano PAC dell'Italia: si va dalla valorizzazione delle filiere produttive locali all'incremento dell'offerta del turismo rurale, dai servizi culturali, didattici, sociali e assistenziali, fino ai progetti collettivi a finalità ambientale. Cruciale anche l'investimento sulla governance, per migliorare il dialogo con imprese e cittadini, anche sfruttando reti e servizi digitali.
Il PSP affida l'attuazione di questo intervento alle Regioni, che emaneranno appositi bandi di selezione dei beneficiari e dei progetti, ma ne prevede la pianificazione anche nell’ambito dell'approccio LEADER e stabilisce che i GAL potranno partecipare ai partenariati anche laddove gli smart villages non siano contemplati nell’ambito delle rispettive Strategie di sviluppo locale.
I contributi, in forma di sovvenzione globale, potranno coprire fino al 100% dei costi ammissibili, che riguarderanno sia la cooperazione che le operazioni attuate.
L'iniziativa Smart rural hub e il bando Smart rural calling
In attesa della partenza del Piano PAC, dal 1° gennaio 2023, la Rete LEADER e il Forum LEADER hanno avviato un percorso di avvicinamento all'intervento smart village, per rafforzare le capacità di progettazione dei GAL e iniziare a raccogliere buone pratiche e iniziative pilota da sviluppare grazie ai fondi europei.
L'iniziativa si chiama Smart rural hub e prevede un bando, denominato Smart rural calling, un ciclo di webinar di condivisione delle best practice, attività di formazione online sulle modalità di finanziamento dei progetti, study visit in zone rurali italiane, un forum a ottobre e uno start-up weekend a novembre per sviluppare ulteriormente le proposte e premiare i migliori progetti.
Il ciclo di eventi si chiuderà a dicembre con l'appuntamento "Crowfunding smart village", dedicato ad approfondire possibili modalità di finanziamento dei progetti alternative al FEASR.
Parte di queste attività sono aperte a tutti i GAL, mentre altre sono accessibili solo ai Gruppi di azione locale che, entro il 15 giugno 2022, parteciperanno alla call. Per loro, oltre alle attività formative e informative, è stato previsto un supporto specialistico per la pianificazione esecutiva dei progetti di smart village.
Per essere ammesse le proposte dovranno essere presentate da un GAL insieme ad uno o più comuni del proprio territorio, svilupparsi su un’area con popolazione compresa indicativamente tra 10.000 e 50.000 abitanti, essere centrate su un ambito tematico specifico (ma prevedere almeno due interventi che coinvolgono beneficiari diversi) e puntare al raggiungimento, anche attraverso le tecnologie digitali, di risultati concreti.
La selezione delle candidature passerà per due step: una prima valutazione da parte della Rete Rurale Nazionale e di esperti e poi una Peer review partecipata, che vedrà tutti i GAL candidati valutare qualità e fattibilità delle proposte.
Per approfondire: Fondi europei agricoltura, i bandi regionali da non perdere
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