Legge di stabilità: energia ed università al centro dello scontro
Il bonus energetico e le risorse per l’università sono le priorità che infuocano il dibattito sulla legge di stabilità in corso a Montecitorio. Dell’agevolazione fiscale per le spese di riqualificazione energetica degli edifici non v’era traccia nel maxiemendamento alla legge di stabilità depositato nella serata del 10 novembre in Commissione Bilancio.
Dopo gli attacchi dell’opposizione e la disillusione del ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, il governo ha deciso di riaprire in corsa la partita.
“Si tratta di una misura virtuosa per l’economia – secondo il sottosegretario all'Ambiente, Roberto Menia - che consente un elevato risparmio energetico ed è in linea con gli obiettivi 20/20/20, indicati dal pacchetto clima-energia".
Oggi, in tarda mattinata, il presidente della commissione Giancarlo Giorgetti aveva annunciato la riammissione dell’emendamento. Poi, però, hanno cominciato a circolare voci di uno slittamento della misura nel Milleproroghe.
Secondo Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico con delega all'energia "la detrazione fiscale del 55% sulle ristrutturazioni edilizie è oggetto di riflessione da parte del Governo. L'efficienza energetica è fondamentale per centrare gli obiettivi obbligatori europei l Ministero - continua il sottosegretario - ha elaborato una formula che prevede un costo netto per lo Stato di 150 milioni di euro a fronte di un volano di investimenti di almeno 3 miliardi. La misura si compenserà da sé grazie al maggior gettito provocato dall'incremento dei lavori. Si tratta di una vera e propria misura di politica industriale".
Nel frattempo è duro il commento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: "Sbagliare è umano, perseverare é diabolico. Questo governo persevera. E' evidente che la scelta dei tagli fatta in queste ore, portando le risorse da 7 a 5 miliardi e mezzo è davvero miope, perché sono tagliate le due cose che avevano un senso innovativo rispetto allo sviluppo di questo Paese: i bonus energetici e il credito d'imposta sulla ricerca".
Sull’eliminazione del bonus critico anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "Una scelta demenziale perché aveva funzionato e stimolato l'economia e gli imprenditori".
Sul fronte delle risorse all’Università, nonostante la mobilitazione di studenti e rettori, il ministro Mariastella Gelmini ha affermato: "Le cifre di cui sono a conoscenza corrispondono a un miliardo di euro, sufficiente per far fronte alle spese ordinarie, al piano di assunzione triennale per i ricercatori e per garantire il diritto allo studio". Durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il ministro ha spiegato: "se le cifre di cui sono a conoscenza io saranno confermate sono importanti e consentono di far fronte sia all' ordinaria amministrazione sia al diritto allo studio".