Nasce OpenAIRE: tutta la ricerca finanziata dall'UE a portata di click
La Commissione europea ha presentato oggi, presso l’Università di Gand in Belgio, un nuovo strumento finalizzato ad agevolare la condivisione dei risultati prodotti nell'ambito dei progetti di ricerca sostenuti dal Settimo programma quadro (7° PQ) e dal Consiglio europeo della ricerca (CER). E' un portale denominato OpenAIRE, Open Access Infrastructure for Research in Europe, ed è consultabile gratuitamente da ricercatori, aziende e singoli cittadini.
OpenAIRE nasce in relazione ad un'iniziativa pilota della Commissione europea sull'accesso libero ai progetti del Settimo programma Quadro e si colloca nel contesto più ampio dell'impegno della Commissione a migliorare le infrastrutture per la ricerca, come già avvenuto con il lancio del progetto GÉANT.
I settori coinvolti sono prevalentemente:
- salute;
- energia;
- ambiente;
- tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
- infrastrutture di ricerca;
- scienze sociali;
- studi umanistici;
- scienza nella società.
L'obiettivo non è solo quello di diffondere i risultati delle diverse ricerche scientifiche, rendendoli facilmente accessibili a coloro che sono interessati, ad esempio, a conoscere lo stato degli studi su una certa patologia o agli imprenditori che seguono gli sviluppi innovativi in determinati settori prodottivi.
Il portale può infatti costituire il punto di partenza per creare nuovi servizi e rendere più agevole, mediante l'automazione, la commercializzazione delle scoperte scientifiche o la costituzione di collaborazioni tra diversi centri di ricerca.
Come illustrato da Máire Geoghegan-Quinn, commissaria responsabile per la Ricerca, l'innovazione e la scienza, "Gli scienziati devono poter accedere ai risultati della ricerca per massimizzare il potenziale di ulteriori sviluppi negli stessi settori. Le industrie, non ultime le PMI, devono sapere dove trovare i risultati della ricerca se vogliono avvalersene per creare posti di lavoro e migliorare la qualità della vita. OpenAIRE rappresenterà un importante contributo per migliorare la circolazione della conoscenza scientifica in Europa e sviluppare in tal modo una vera Unione dell'innovazione".
