Emilia-Romagna: prende il via il Tecnopolo di Modena e Reggio Emilia
Grazie alla convenzione coi laboratori dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, è divenuto operativo il primo dei 10 tecnopoli previsti sul territorio regionale a valere su fondi del Por Fesr 2007-2013. Il progetto Mo.Re integra le attività di diverse strutture di ricerca accademiche e impiega 180 ricercatori, ma si attende una sua espansione già nei prossimi due anni.
Il programma dei Tecnopoli può contare su risorse per 246 milioni di euro, di cui 142 milioni di provenienza pubblica, e su un accordo quadro tra la Regione, le Università e gli Enti di ricerca (Università di Bologna, di Modena e Reggio Emilia, di Ferrara e di Parma, sedi di Piacenza del Politecnico e della Cattolica di Milano, Cnr, Enea, Istituto Ortopedico Rizzoli) finalizzato a promuovere l'innovazione, il trasferimento tecnologico e l'interazione tra il mondo della ricerca e le imprese.
I laboratori associati al tecnopolo di Mo.Re, nell'ambito dell'accordo di programma quadro per la realizzazione della Rete Regionale di Alta Tecnologia, sono:
- Inter Mech Mo.Re;
- Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari”;
- En&Tech;
- Biogest-Siteia;
- Laboratorio Crpa Lab.
Sei le piattaforme tematiche su cui vertono i programmi di ricerca:
- agroalimentare;
- costruzioni;
- energia e ambiente;
- Ict e design;
- meccanica dei materiali;
- scienze della vita.
Come affermato dal rettore dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, professor Aldo Tomasi, dall'investimento nella ricerca "trarrà principalmente giovamento il sistema delle imprese che potrà attingere a idee, ricerche, strumentazioni e attrezzature, nonché strutture, capaci di renderle più competitive per quanto riguarda l'innovazione di prodotti e processi necessari alla fuoriuscita dalla crisi".