Click day Inail per la sicurezza delle imprese: la versione dell'Istituto
A pochi giorni dal click day per gli incentivi a favore degli investimenti in sicurezza, che si è svolto lo scorso 12 gennaio a partire dalle ore 14, gli animi non sembrano acquiestarsi. Dal canto suo, l'Inail risponde alle critiche relative ai malfunzionamenti del sistema. La macchina, infatti, ha dimostrato molte inadeguatezze nell'affrontare le 19.410 richieste pervenute (rispondenti ai criteri di ammissibilità), pari a 778 milioni di euro. Una coperta troppo corta, visto che il budget stanziato ammontava soltanto a 60 milioni di euro.
Oltre il 90% del plafond è stato esaurito in pochi minuti. Alla fine l'hanno spuntata soltanto 1438 istanze. I picchi sono stati registrati in Lombardia (richiesti oltre 115 milioni), in Campania (quasi 103 milioni) e in Veneto (più di 101 milioni).
L'Inail si difende dicendo che il suo portale istituzionale non consente più di 25 mila sessioni di lavoro in simultanea e che già prima delle 14 del 12 gennaio sul sito erano connessi 20 mila utenti. Il sito pertanto si è bloccato completamente per tutti gli utenti per circa 7 minuti. Alla fine della giornata il portale Inail ha registrato un totale di 12 milioni di accessi. Per il futuro le imprese possono consolarsi: "Non si tratta di una misura una tantum – aveva affermato il presidente dell'Inail, Marco Fabio Sartori – entro il 2013 saranno disponibili circa 750 milioni di euro che consentiranno di soddisfare le esigenze delle imprese, anche di quelle escluse".
Tra gli scontenti ci sono Confindustria e Rete Imprese Italia, ma anche la Confederazione Agromeccanici: quest'ultima sta valutando l’ipotesi di adire le vie giudiziarie. "Non soltanto sottoporremo quanto accaduto all’attenzione del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ma non escludiamo di ricorrere nelle sedi giudiziarie a ciò preposte, per la tutela delle imprese agromeccaniche associate, escluse dai fondi Inail per motivi che il presidente dell’Istituto nazionale infortuni sul lavoro ha definito “disguidi tecnici per elevato afflusso di domande". Questo il commento del coordinatore nazionale di Confai, Sandro Cappellini.
La riflessione degli addetti ai lavori si estende alla formula del click day più in generale, una procedura che assomiglia sempre di più ad una lotteria nello spirito di "chi tardi arriva, male alloggia". Nel nostro paese il click day viene frequentemente usato da tutti i ministeri. Tra quelli più attesi c'è quello che si svolgerà i primi di febbraio attraverso il sito del Viminale per dare il permesso di soggiorno a circa 100 mila immigrati (decreto flussi 2010), a fronte però di circa 300 mila domande. Altre polemiche si erano già accese in occasione del click day per i fondi alla ricerca.