Come cambia il mondo del lavoro in Europa con la green economy
Quanto incidono sul mercato del lavoro le politiche dell'UE per contrastare i cambiamenti climatici? Una prima risposta proviene da un recente studio della Commissione Europea, che cerca di fare chiarezza su un settore che si sta sviluppando a macchia di leopardo. Il report intende chiarire quale sia l'obiettivo ultimo dei cosiddetti green jobs, ma anche in che modo le green policies stiano influenzando il mercato del lavoro.
Per cominciare: qual è la definizione di green job? Secondo l'Onu si tratta di tipologie di lavoro nell'ambito amministrativo, agricolo, manifatturiero, della ricerca e dei servizi che contribuiscono a preservare la qualità dell'ambiente, ivi compresa la protezione degli ecosistemi e la biodiversità. Tuttavia, l'impatto della green economy va ben oltre: essa contribuisce, infatti, a diminuire la dipendenza dell'industria dai combustibili fossili e a creare di nuovi posti di lavoro.
Secondo l'analisi della Commissione UE (a cura della Direzione generale Occupazione, affari sociali e integrazione) esistono molti strumenti per applicare i principi della green economy al mercato del lavoro:
- le tasse sulle attività nocive per l'ambiente,
- gli emission trading schemes per l'acquisto, da parte dei paesi membri, dei "permessi ad inquinare",
- I sussidi alle produzioni industriali eco-sostenibili.
Ci sono inoltre altre leve meno legate al mercato, ma pur sempre incisive, tra cui:
- la sensibilizzazione dei consumatori all'acquisto di beni e servizi ecosostenibili
- il green public procurement
- la ricerca e lo sviluppo delle nuove tecnologie nel settore delle energie rinnovabili.
Il report prevede che a breve possa emergere una sperequazione nell'impatto della green economy a seconda delle aree geografiche del vecchio continente. In Germania, per esempio si stima che a febbraio 2010 fossero impiegati nel settore dei green jobs circa 1,8 milioni di lavoratori, pari al 4,5 % della forza lavoro tedesca.
Nondimeno, alcune regioni saranno maggiormente colpite dai cambiamenti climatici: tra queste l'Europa Meridionale e il Bacino del Mediterraneo, le zone montane e la regione Artica. In queste aree geografiche nei prossimi anni assisteremo ad un riassetto delle poltiche del lavoro nei settori dell'agricoltura, della pesca, del turismo e della fornitura di energia.
Per vincere la sfida dei prossimi anni, l'UE deve concentrarsi sulla qualificazione dei lavoratori, sulla loro professionalità e abilità, attraverso il trasferimento dei "green skills". Nonostante i settori produttivi non siano coinvolti allo stesso modo dall'impatto della green economy, tutte le imprese possono contribuire agli obiettivi ambientali dell'UE attraverso, ad esempio, una razionalizzazione del sistema di trasporto dei lavoratori, il cambiamento delle metodologie produttive o tramite l'adozione della corporate social responsibility.
In questo senso il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche nazionali assume un ruolo cruciale, ad esempio nell'intercettare i bisogni formativi e nel promuovere un adeguato training professionale dei lavoratori.